Tra la Via Appia-Traiana e la Via Emilia si susseguono immagini, gioie, emozioni e attimi suggestivi medieval-culinari-pallonari. Prima del derby ornitologico tra canarini e galletti. Mentre il Bari va...
Modena – “Tu chiamale se vuoi emozioni” lungo la rotta aerea tra la Via Appia-Traiana e la Via Emilia viste da un aereo.
Arrivando fin quassù in volo abbiamo scorto dall'oblò dell'aereo immagini callimachee come quelle di città, paesi piccoli piccoli - che, ormai, conosciamo a memoria - e che, in qualche modo, ci hanno ricondotto come d'incanto alla Serie B: abbiamo visto la costa adriatica e le sue interminabili scie sabbiose fino a Rimini, passando per la dannunziana Pescara e la celebre Francavilla al Mare, teatro, insieme a Foligno e Rende, dell'assurdo beckettiano di una Serie C datata quasi 30 anni fa, quindi la selva oscura del Conero prospiciente la splendida spiaggia di Numana, e l'attigua Ancona col suo inconfondibile “ankon” (gomito) naturale che ne contraddistingue la città, dove Barreto & C, tre anni fa, ne espugnarono lo stadio a suon di gol sotto un diluvio universale inenarrabile; abbiamo intravisto il Piceno, i Monti Sibillini, San Benedetto del Tronto, teatro anch'essa di antiche disfide degli anni 70 e 80 nel vecchio “Ballarin”, Ascoli Piceno, Rimini, Ravenna: insomma una linea naturale che ha collegato Bari all'infinito della serie B quasi a volerci significare che le luci di San Siro e dell'Olimpico avevano lasciato il campo a quelle del Braglia et similia.