14 luglio 2011

Bari calcio: manzonianamente "sembra che"

Articolo per Go-Bari 14/07/2011

Con quel dubitativo, dal Fort Apache biancorosso, si tenta l'ultima strenua difesa di una società, ormai, al tramonto

Sembra che. Con questo dubitativo di stampo manzoniano ma anche vagamente boccacesco a guardarne i risvolti, qualcuno, impugnando penna e calamaio dal Fort Apache di Via Torrebella, ha scritto e risposto al sindaco Emiliano reo, secondo qualcuno, di non aver rispettato l'accordo transattivo di maggio scorso volto alla risoluzione defintiva dell'annosa querelle stadio.
"Sembra che", infatti, questo "innominato" dall'italiano approssimativo e dalla consecutio temporum improbabile (non ne parliamo della perifrastica), con un intercalare prettamente curvaiolo e tutt'altro che irriconoscibile, ad onor del vero, abbia colto quella palla forata che, ormai, non rimbalza più sull'erba spelacchiata e ingiallita del San Nicola non solo dalla calura ma anche dalla vergogna di cui si è coperta la società, per levarsi qualche sassolino ingombrante.
E l'occasione è stata di quelle propizie: il sindaco Emiliano, in effetti, qualche giorno fa aveva  lasciato ad intendere che quella carta firmata e controfirmata da mezzo Municipio e da mezza AS Bari e sdoganata ai giornalisti quasi fosse un volantino, non l'avrebbe più rispettata. Così, tirando su il ponte levatoio del proprio fortino biancorosso, lo stesso innominato manzoniano mandato in avanscoperta dalla famiglia Matarrese che solo sulla carta sembra volatilizzatasi ma che di fatto "divide et impera" ancora, per difendere strenuamente l'ultimo baluardo biancorosso diventato, ormai, sempre più solo e abbandonato dai suoi fidi soldati che si contano solo sulla punta delle dita, ha pensato bene di rinfacciare allo stesso Emiliano con l'impersonale "sembra che" di esser ospiti gratuiti perpetui allo stadio dispensando biglietti omaggio tout-court e accusandolo di impugnare una battaglia strettamente personale verso la famiglia Matarrese, dimenticando, però, di precisare che la stessa gratuità si verificava anche quando al governo cittadino c'era l'opposizione comandata da colui il quale, senza un motivo ben preciso, si è piazzato sin dal primo momento in aeroporto sul carro dei vincitori - cui accenna nel finale la penna segretamente pulcinelliana - la sera della promozione matematica in A, lui che, tra i due sindaci (uno ex l'altro in carica) non centrava assolutamente nulla con la promozione se non per il motivo ragionevole e cagionevole che di lì a poco ci sarebbero state le elezioni. Ma si sa, a Bari (e non solo Bari) funziona così, quasi fosse un paesello delle Murge. Purtroppo.
L'AS Bari accusa (ma soprattutto rinfaccia) Emiliano, attraverso il comunicato, di non sapere che,  successivamente alla sottoscrizione del documento, il Comune di Bari non solo ha richiesto, ed ottenuto, un miglioramento delle condizioni dell’accordo transattivo attraverso la riduzione del numero delle rate col riconoscimento degli interessi sulla dilazione, ma anche di manifestare l’intenzione del Comune di non corrispondere alcun pagamento alla società di Via Torrebella sia per l’installazione dei tornelli che per tutti gli altri crediti vantati. Questo, più o meno, recitava uno dei passi del comunicato, forse il più eloquente.
E la risposta del sindaco, ovviamente, non si è fatta attendere. Eccola, sic et simpliciter:
La smisurata arroganza della famiglia Matarrese può essere, ancora una volta, valutata da un comunicato stampa che mira esclusivamente a scatenare uno scontro politico, additando il sindaco come unico responsabile di una vicenda, nella quale il sindaco medesimo ha chiesto indirizzo politico al Consiglio comunale ottenendo in cambio, proprio dalla parte cui i Matarrese evidentemente appartengono, solo un indegno e inaccettabile (ciceroniana, aggiungiamo noi) "non liquet" (formula con la quale il giudice chiedeva un supplemento di istruttuoria).
Chi strumentalizza politicamente la maglia del Bari, sulla quale ricordo fu apposto il simbolo di partito di cui i Matarrese fanno parte, non merita ascolto e solidarietà dalla Città di Bari”.
Noi di Go-Bari non entriamo in merito alla faccenda, preferiamo siano i lettori a farsi un'idea e a giudicare, tuttavia su una cosa sentiamo di essere completamente daccordo col Sindaco: quella scena della maglia regalata a Berlusconi in occasione del suo arrivo a Bari e, contemporaneamente, alle elezioni, proprio è un cazzotto allo stomaco che Bari non meritava. A prescindere dai colori politici. Avremmo detto la stessa cosa se, al posto di Berlusconi, ci fosse stato Vendola. E chi si vende, in campagna elettorale, per una maglietta del centenario non merita la stima dei tifosi anche perchè, il gesto di per se, è sinonimo di provincialismo acuto col quale, si sa, non si andrà mai da nessuna parte.
 
Massimo Longo

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