27 marzo 2012

E quando andrai via, non voltarti: futtatinne!



E dopo la Panchina d'oro ecco quella Verde. Vincenzo Dolcenera Torrente da Cetara, borgo meraviglioso scosceso vero il Tirreno che nulla ha da invidiare ad Amalfi e Positano, si è aggiudicato pure questa dopo precedenti trofei vinti altrove. Un riconoscimento gratificante per un allenatore che, dopo aver vinto pressoché tutto coi giovani, ha visto raccogliere i frutti della semina del suo lavoro di pedagogo calcistico con le due promozioni consecutive a Gubbio costate, per la cronaca, "solo" un milione di euro, con le quali è riuscito nella innaturale impresa di far diventare la civitas del lupo francescano tinto da tracce di anidride tartufacea  ricca di storia e più adatto, però, ai weekend romantico-religiosi-gastronomici che alle domeniche calcistiche (pardon, ai sabati...), la capitale calcistica dell'Umbria, scavalcando, momentaneamente, niente di meno che le più blasonate Ternana e, soprattutto, Perugia.

24 marzo 2012

Bari Juve Stabia, tra memorie corte, Virgilio e D'Annunzio


La Juve Stabia mi mancava come avversaria. Dopo tante squadre beckettiane viste e che hanno calpestato prima l'erbetta ondeggiante del Della Vittoria pregno di humus salino e dopo quella più lineare del San Nicola intrisa, però, di graminacee di ulivi dal sapor bucolico virgiliano, ecco quella di Castellammare di Stabia, vivace città pre-partenopea, cancellata dal Vesuvio all'epoca in cui si chiamava solamente Stabia le cui acque avevano del miracoloso, mentre Plinio il Vecchio, seduto sulla spiaggia, ne ammirava affascinato l'ultima eruzione ignaro che di lì a breve sarebbe stato investito dai lapilli e dalla lava rimanendoci sul colpo impietrito.

18 marzo 2012

Bogliacino tra E.L. Master e Torrente: la Collina può attendere



Finalmente il Bari di Torrente, dopo 4 mesi, perde fuori casa. Questa la notizia importante oggi. Una inversione di rotta (vittoria in casa e sconfitta fuori) o un incidente di percorso? 
Sicuramente un ritorno sulla terra per la banda quasi extraterrestre di Torrente, considerando il contesto in cui gioca, che lascia i tre punti ad Empoli dopo una gara giocata sotto tono anche se, in tutta onestà, al cospetto di una squadra (di una società...), che decidendo di intervenire sul mercato di riparazione di gennaio per rinforzarsi, ha dato la svolta al suo moribondo torneo reclutando gente d'esperienza il cui peso, in un torneo modesto come questo, si fa sentire e, sicuramente, si farà sentire fino a fine campionato. Ad averli avuti il Bari i vari Tavano Maccarone Stovini Dumitru e Buscè, gente esperta e, se vogliamo, anche un lusso per la categoria almeno per taluni di loro, sicuramente si sarebbe parlato dall'alto di ben altre posizioni e non dal settimo posto virtuale che pure Torrente, neofita della B con un pedigrèe fatto di sole vittorie e trofei vinti coi giovani da 15 anni a questa parte, continua a mantenere con questa squadra nonostante - è appena il caso di ricordarlo per l'ennesima volta - la mancanza di quei due attaccanti di peso richiesti a luglio e mai arrivati.

11 marzo 2012

Platone e Torrente: tra sofismi e soloni il Bari, stavolta, vince


Il Bari di Torrente contro la Reggina va in vantaggio, soffre, puntualmente viene riacciuffato, tende a preservare un pareggio, ma stavolta vince. Tutta qui la novità. Anzi, riesce persino a non imbarcare ulteriore acqua dopo le cicliche batoste suddivise equamente tra giustizia sportiva, capricci fiscali di Matarrese e i postumi di alcune recenti partite le cui occasioni sono state gettate al vento.

8 marzo 2012

Il Bari di Torrente a Brindisi tra scelte significative e archeologia


E mentre dai volti dei tifosi no-tav del Bari sgorgano rigoli di tristezza insieme agli affluenti impetuosi di rabbia, rancore e vendetta ingrossati, giorno dopo giorno, dalle piogge copiose mediatiche che puntualmente colpevolizzano ora quello, ora quell'altro personaggio apparentemente al di sopra di ogni sospetto rei, secondo i tifosi, di aver tradito quel che è loro più caro, accomodati silenti e pazienti sulle panchine del Lungo Sand Creek barese in attesa di veder trascinati via dalla corrente i cadaveri indiani dei traditori giudicati nei tribunali intiepiditi dalle temperature appena primaverili delle idi di marzo cremonesi, sinergicamente a quelle baresi, in attesa impotenti di una penalizzazione che, punti a parte sottratti per i capricci fiscali societari, - dicono  - dovrà assumere un carattere punitivo piuttosto che penalizzante in classifica, ecco, invece, che il Bari di Dolcenera Torrente, neo taumaturgo barese che che ne dica qualcuno (anche se, ho notato, molti si stanno ricredendo), viene invitato per festeggiare il centenario del Brindisi Calcio, quella squadra le cui magliette – ricorderanno i vecchi rimbambiti come me, amanti di un calcio in banco e nero e pulito che non c'è più - recava quella mitica V bianca sul davanti, un po' come quella del Brescia di cui avevan pure i colori identici.

3 marzo 2012

Balla balla ballerino: non fermarti, Torrente




"Balla balla ballerino tutta la notte e al mattino, non fermarti". Così, con il viso inconfondibile di Lucio Dalla impresso sull'unico tabellone funzionante di questo maledetto stadio e con le note della celebre canzone ad echeggiare nel catino sfilacciato e malridotto, come una Turandot nel Petruzzelli consegnato nelle mani di uno straniero, a regalare ai tifosi l'ultima emozione, è iniziata Bari Crotone. Un doveroso omaggio ad un personaggio amato un po' da tutta la gente, giocatori inclusi.