31 ottobre 2011

Dolcenera Torrente: ma siamo certi che sia colpa sua?


Sgombriamo subito il campo da pericolosi equivoci: se la società dovesse individuare il colpevole in Torrente, è bene che lo sollevi dall'incarico subito, anche oggi, onde evitare sviluppi a venire disastrosi. E questo lo scrivo per dimostrare - semmai ce ne fosse bisogno, magari per qualcuno che ancora non mi conosce - che non sono prevenuto verso qualsiasi scelta nonostante la mia totale convinzione secondo la quale, Torrente non è assolutamente colpevole del momento "no"; dunque, se così non fosse, è bene che si provveda a far qualcosa per il Bari. Qualcosa che già di per se risulta difficile considerate le difficoltà che la squadra biancorossa sta attraversando in questo periodo, un periodo in cui a tutto, l'Amministrazione Straordinaria del Bari calcio, può permettersi di pensare fuorché ad ingaggiare un altro allenatore che, tra l'altro, di difficile individuazione: chi sarebbe, infatti, quel folle che verrebbe a Bari in questo momento di recessione finanziaria per le casse baresi, se non qualche audace avventuriero allenatore a riposo da tempo o qualche allenatore dalle eterne belle speranze, magari non ancora 30enne?

Leggo da taluni di voi che l'allenatore sarebbe un "presuntuoso", che dovrebbe dimettersi, che dovrebbe adattarsi ai giocatori e tante altre cose. Per carità, è comprensibile lo stato d'animo dei tifosi che, però, chissà perchè, in questi casi punta sempre l'indice verso i meno colpevoli, pur avendo, il buon Torrente, le sue sicure responsabilità. Torrente, a differenza di Ventura (e anche di Conte) - ma in generale a differenza di tantissimi altri - ha già detto in più di una occasione che si assume le sue responsabilità, ha fatto spesso il mea culpa, insomma. Ma temo che nessuno di voi lo abbia sentito. E vi sembra che se uno ammette i propri errori, possa essere etichettato come presuntuoso? Insomma, via...

Io credo che Torrente, allenatore scelto dall'Amministrazione del Bari Calcio (che, è appena il caso di precisare, non è esattamente la "presidenza") per intavolare un mini-progetto che avrebbe cominciato a far ripartire il Bari dopo un'annata disgraziata dopo la quale - la "historia pallonae" insegna - è sempre difficile risalire, stia pagando il fisiologico scotto della matricola: Torrente è un esordiente in B ma sicuramente non è uno sprovveduto, né tanto meno un brocco, ma soprattutto non è un presuntuoso. Al primo colpo, due promozioni consecutive dalla C2 alla B non sono un bigliettino da visita inutile: guardate gli allenatori che hanno fatto bene come lui, esordienti, capaci delle due promozioni consecutive. Ce ne sono di esempi, tutti quanti sono "arrivati" al calcio che conta coi risultati e col gioco. Non tutti al primo colpo. 
Cercate di levarvi dalla mente, ragazzi, almeno questa brutta etichetta di presuntuoso. Non lo conoscete, non lo avete mai sentito parlare vis-a-vis, e, dunque, siete in errore quando pensate ad un allenatore "presuntuoso". Lui è di una umiltà spaventosa ma riesce anche a mostrare il polso, sia pur senza sbraitare ma con semplici ed indicativi gesti.

Torrente ha voluto e preteso, ad inizio torneo, gente di qualità, ma anche attaccanti di peso, in quanto quella banda bassotti tutto cuore e scarsa qualità, non avrebbe potuto reggere 42 partite. Ha chiesto la qualità e gli attaccanti e gli sono arrivati Bogliacino, De Falco, De Paula, Garofalo, Crescenzi, non invece Mastronunzio il quali, tra l'altro, non mi risulta stia sfracellando le Cinque Terre, sfracellate, purtroppo, da ben altre calamità. 
Ma il gioco ha continuato a latitare. Non è colpa, certo, di Torrente se Bogliacino ha deciso di non giocare nel suo ruolo, di eclissarsi e di mostrarsi abulico nonostante - lo ripeto - giochi nel suo ruolo; così come non vedo responsabilità dell'allenatore se Kopunek e De Falco decidono di sbagliare i passaggi e perdere sempre la palla a centrocampo come dei pivelli: non è colpa di Torrente se De Paula (insieme a Rivas) risulta irritante, inutile e dannoso. Torrente, a differenza di un suo illustre predecessore, ha finanche cambiato metodo passando da un 4-3-3 ad un 4-2-3-1, che sarà stato pure infruttuoso dal punto di vista del gioco, ma se non altro ha dimostrato di non essere, appunto, ottuso ma aperto a possibili cambiamenti in corsa.

Non poteva ottenere gente più qualitativa di questi. Se poi costoro hanno deciso di non giocare a pallone, anzi, di sbagliare l'abc del calcio, allora non so cosa dire. Ovvio che, come tutti gli allenatori che arrivano in una piazza, ha portato con se una "mini colonia2 di giocatori di cui si fidava: lo ha fatto Conte portandosi Maniero Rivas e Siligardi, autentici sconosciuti al calcio con nessuna promozione al petto, non vedo perchè Torrente non avrebbe potuto (e dovuto) portarsi con se Lamanna Borghese e Marotta. Purtroppo il calcio non è scienza e non sempre Marotta e Lamanna, se con casacche diverse, possono rendere come gli anni precedenti. Ci sono tanti fattori, prima di tutto, la serenità d'animo. Dunque, non reggono nemmeno i commenti tipo "li ha voluti Torrente, dunque, è lui il colpevole". Ovviamente sono il primo ad ammettere che Borghese, ad esempio, non stia rendendo come dovrebbe, alcuni disimpegni sembrano davvero goffi, ma sono convinto che non sia questo il vero Borghese, quantunque anche lui, acerbo come Torrente.

Sicuramente il tempo per costoro (i senatori) è scaduto. A me aveva detto che era già scaduto dopo Castellammare: in allenamento, De Paula gli ha dato garanzie che, però, non gli ha confermato in campo ieri. Dunque da martedì a Grosseto prepariamoci a vedere gente più vogliosa di farsi notare, di crescere, di dimostrare che non sono arrivati a Bari per scaldare la panchina. Defendi, Bellomo, Scavone (che, chissà perchè, pur non essendo il salvatore della patria, non appena entrato, non ha sbagliato un passaggio a differenza di altri), Masi e Ceppitelli prenderanno il posto di chi lo ha tradito. Del resto, cambiare un allenatore, almeno a Bari, non ha mai sortito effetti sperati. Non ci credete? Vi ho preparato una mini scheda che va dagli anni '70 ai giorni nostri e che vede tutti gli esoneri e i rispettivi sostituiti con le relativi apporti e supporti:

-1969-70, serie A: Bari nelle ultime posizioni, Pugliese viene esonerato al suo posto Matteucci che non riesce ad evitare la retrocessione in B;

-1973-74, serie B: Regalia in cattive acque in B viene esonerato al suo posto Pirazzini che non evita la retrocessione in C;

-1975-76, serie C (dunque il Bari era favoritissimo per la promozione e anche un secondo posto sarebbe stato un insucesso), Bari stenta tra le prime, Pirazzini viene esonerato, Seghedoni prende il suo posto ma non fa meglio al punto che viene esonerato anche lui, Pozzo prende il posto ma rimane in C;

-1977-78, serie B e un progetto per la A: Losi viene esonerato, Santececca, allenatore giovane emergente di una squadra "Primavera" non fa meglio, alla fine salvezza risicata;

-1980-81, serie B, anche qui c'era un progetto per la A: Catuzzi viene esonerato, Renna al suo posto ma non fa meglio di Catuzzi, alla fine rimane in B;

-1982-83, serie B: Catuzzi viene esonerato, Matarrese si affida all'esperto Gigi Radice che, però, non evita la retrocessione in C;

-1991-92, serie A: Salvemini viene esonerato, Boniek non evita la retrocessione in B;

-1992-93, serie B, si progetta la A: Lazaroni viene esonerato, Materazzi non riesce a far meglio, rimane in B;

-1995-96, serie A: Materazzi viene esonerato, Fascetti non evita la retrocessione in B;

-1999-2000, serie A: Fascetti lasciato fino all'ultima giornata nonostante un pessimo campionato, riesce a raggiungere una salvezza risicata in extremis;

-2000-01, serie A: Fascetti viene esonerato, Sciannimanico non evita la retrocessione in B;

Anni di B nei quali, pur senza spendere, si progetta una promozione in A:
-2001-02, serie B: Sciannimanico viene esonerato quando la classifica comincia a sorridere al Bari, sostituito da Perotti che però non va in A;

-2002-03, serie B: Perotti esonerato, Tardelli non va in A;

-2003-04, serie B: Tardelli esonerato, Pillon retrocede in C;

-2006-07, serie B: Maran esonerato, Materazzi non va in A però salva il Bari da un pericoloso scivolone in classifica lasciando riposare i "senatori" e scommettendo sui giovani come Eramo Fiorentino e compagnia bella;

-2007-08, serie B: Materazzi esonerato, Conte salva il Bari da una quasi certa retrocessione;

-2010-11, serie A: Ventura esonerato, Mutti retrocede in B.

Si potrà constatare che tranne un paio di circostanze, il cambio di allenatore non ha mai sortito l'effetto sperato. Anzi, nel 90% dei casi ha peggiorato la situazione. L'annata di Conte fu casuale perché dietro c'era Perinetti e, soprattutto perchè Matarrese staccava assegni, ma anche perchè, bravo quanto volete - e non  un caso che alleni la Juve, ovvero dove ha sempre dichiarato di voler arrivare - ma la sua strada sembrava tracciata sin da Arezzo, come una pista di un aeroporto vista dal'alto: quella era la strada di Conte... non altre. E non tutti gli allenatori hanno la "strada tracciata"... Occorre essere onesti. Si vedeva da un milione di chilometri che Conte era solo di passaggio.

Dunque, nello specifico. Io ci andrei cauto su un esonero per Torrente. Dati alla mano, almeno a Bari, non hanno mai sortito effetti sperati. Anche come tempistica, vale a dire, se fatto per tempo e non tardivamente come fu per Mutti.
Il timore è che prevalga nei giocatori una mancanas di serenità e i motivi sono ben noti. Non accusiamoli di mercenarismo, infondo sono dei lavoratori e, sia pur sporporzionalmente, devono pur portare "il pane a casa", ovvero metaforicamente, devono pure mettere da parte quanti più soldi possibili dal momento che la loro carriera, se va tutto bene (ovvero nel 20% dei casi) dura l'arco di 10-15 anni, mica è come la nostra che per portare il "pane a casa" occorre lavorare duramente 40 anni in attesa di finestre pensionistiche e col timore di essere licenziati per colpa di quella maledetta lettera di Bruxelles... 
Il problema societario forse non aiuta a farli star tranquilli. E se almeno i "big" non giocano bene, risentendone, come potrebbero rendere meglio i giovani? Da qui le incertezze di Lamanna, di Borghese e di qualche altro. Cercate di riflettere. Non gettare la corce addosso a chi, secondo me, è il meno colpevole. Se il gioco latita, nonostante lo abbia cambiato per ben tre volte in 11 gare, non credo sia colpa dell'allenatore. Occorre fare quel che non si ebbe il coraggio di fare lo scorso anno, ovvero quando c'era da mettere in castigo Almiron e Barreto ed invece si scelse di puntare ancora su di loro. Con i risultati noti a tutti.

Non c'è da allarmarsi, ci sono ancora 31 partite, non sempre si incontrerà il Pescara, nè tanto meno Zeman che a Bari non è mai venuto perchè, evidentemente, non si mai creduto in lui, e il boemo lo ha sempre castigato. Abbiamo visto quanto basti davvero poco per vincere una partita. Crotone e Modena fuori, Livorno ed Empoli in casa, dovrebbero aver dato una lezione precisa secondo la quale, non esistono squadre migliori del Bari quanto a "gioco". Dunque basta poco per riprendersi. Certo, alla fine, per cause di forza maggiore, Torino Sampdoria e Pescara verranno promosse, ma solo alla fine, perchè prevarranno i gruppi piuttosto che le individualità. Per questo non c'è più spazio per Rivas...
E se a questo, poi, ci mettiamo l'umiltà di Torrente, dobbiamo essere fiduciosi.
Martedi sarò a Grosseto. Questo Bari non lo lascio in difficoltà.

24 ottobre 2011

A Castellammare, tra biscotti sulfurei, sacro e profano...

A Castellammare, tra biscotti sulfurei, sacro e profano, rosso pompei e altre sciocchezze


Chi arriva per la prima volta da queste parti rimane gradevolmente sorpreso da molte cose: quella curiosità tipica di chi, come noi, ama questo tipo di trasferte, "prime" assolute nella storia ultracentenaria del Bari (stavolta da semplici spettatori paganti), è stata accompagnata piacevolmente da visioni vagamente callimachee che son partite dal mare celeste col suo vasto orizzonte appena contaminato da sagome brune trapezoidali rimandanti ad Ischia e Capri, e col suo celebre panorama che spazia dalla riviera salernitana fino a Posillipo, con sua maestà Vesuvio innalzato lassù come un grattacielo-pirelli, versione stabiese, passando con qualche fisiologica difficoltà nel traffico contenuto, e mai baresamente anarchico, della cittadina termale (peraltro ben descritto in una celebre canzone di Pino Daniele "Che soddisfazione"), percependo un discreto senso civico da parte dei cittadini, un senso civico notevole misto ad una sorprendente pulizia se si pensa al contesto, notoriamente e cronachisticamente, descritto in maniera opposta.