31 maggio 2011

I tifosi del Bari non ce la fanno più

Articolo per Go-Bari 31/05/2011

Protesta in vista per i tifosi borderline del Bari i quali non ci stanno a subire l'indifferenza dei Matarrese
foto: ecodibergamo.it
Ci risiamo. Ma questa volta il sentimento è forte: c'è modo e modo di retrocedere in B e la retrocessione scivolata via tra l'indifferenza della società, quasi fosse un loro diritto, proprio non si riesce a digerire. Non uno straccio di spiegazioni -non ne parliamo delle scuse - solo mezze frasi tirate via come cipolle di Acquaviva dalla bocca di qualche dirigente, peraltro molto disponibile, il quale ha evidenziato tutto il disagio con cui si lavora al primo piano del San Nicola senza poter dimostrare il proprio valore. Segno, questo, inequivocabile che - come sosteniamo da sempre inimicandoci un po' tutti - ai Matarrese, dei tifosi, non gli è mai importato nulla, a prescindere dai momenti di difficoltà, per carità, che pure ci sono e coi quali il DG Garzelli sta tentando di tamponare chiedendo elemosina qua e la senza poter fare il lavoro di DG.

30 maggio 2011

Bari calcio: Dai diamanti non nasce niente. Ma nemmeno dal letame nascono fior

Editoriale per Go-Bari 29/05/2011


Oscurantismo barese: frammentazione dei tifosi, troppe figuracce: gli imprenditori interessati se ne scappano

E' che per il Bari dei Matarrese non c'è limite al peggio. Questa è la verità. Siamo fermamente convinti che questo sia il periodo più nero della sua storia centenaria. Perchè se è vero che il morso della tarantola leccese di natale 2007 provocò una reazione d'orgoglio a cui seguirono tre anni vissuti alla grande (salvezza, promozione in A e decimo posto), è altrettanto vero che, come cantava anche De Andrè, dai diamanti - ahinoi - non è nato niente, ed anzi, quel che è peggio, è che dal letame in cui la squadra di Matarrese si è autocacciata, non nasceranno nemmeno i fior.
E volendola mettere sulla storia, crediamo che questo sia un periodo di oscurantismo biancorosso in cui non si riesce ad intravedere il tunnel di quell'illuminismo sul quale poter sperare in un risorgimento calcistico. E nemmeno il secondo morso tirato dalla tarantola leccese un paio di domeniche fa, sembra esser stato efficace perchè il depauperamento di quel poco di buono che si riesce a costruire in casa biancorossa generato - è appena il caso di ricordarlo - dalla casualità su cui si tende a cavalcare il momento e mai, invece, da un progetto, da un "carpe diem" oraziano, è questione nota, ma l'implosione societaria come per i palazzi abusivi di Punta Perotti accartocciatisi su se stessi, no.

25 maggio 2011

II°-La coscienza di "Zeno" Garzelli: Il DG del Bari a 360 gradi (seconda parte)

Intervista esclusiva per Go-Bari 25/05/2011


"E' che obtorto collo accetto di far tutto ma vorrei pure dimostrare il mio vero volto di DG..."



A Lecce, Semeraro ha il coraggio di lasciare, A Bari, Matarrese no. Perchè?
"Ciò che hanno detto Matarrese e Semeraro proviene da sitazioni analoghe. Matarrese ha detto di voler aprire a nuovi partner incaricando un esperto per sondare il terreno, tanto è vero che da allora il presidente non è più venuto allo stadio proprio per favorire le condizioni condizioni per cedere la società. Così Semeraro, anche se non è detto che ce la faccia. Da un lato stanchezza e logorio dopo tanti anni di gestione sugellati, il più delle volte, da risultati negativi, dall'altra c'è qualche altra cosa che non è emersa dalle sue dichiarazioni che lascia intendere che possa esserci qualcos'altro all'interno della società".

Negli anni scorsi sin da aprile si conosceva la località del ritiro. Siamo al 25 maggio....
"Stiamo già definendo una nuova location. Non sarà Ridanna. A breve il comunicato".

I°- La coscienza di "Zeno" Garzelli: Il DG del Bari a 360 gradi (prima parte)

Intervista esclusiva per Go-Bari 25/05/2011

"E' che obtorto collo accetto di far tutto ma vorrei pure dimostrare il mio vero volto di DG..."





Ho avuto l'onore e il piacere di conoscere personalmente Claudio Garzelli, Dottore in Scienze Politiche con indirizzo amministrativo e, vi confesso, è stato "amore" a prima vista. L'ho conosciuto questa estate a Ridanna quando con la sua valigetta da lavoro, immagino piena di carte, fece capolino in palestra mentre Ventura & C., nel fare esercizi, si muovevano gambe all'aria al ritmo di quella orribile canzone, debitamente storpiata, che faceva più o meno "tu vuò fa' l'americano". 

Già l'idea di avere a che fare con un laureato in questo torbido, spesso ipocrita, falso mondo nel calcio dove a comandare non sono i presidenti ma gente, il più delle volte, meschinamente prevaricatrice, dispettosa, minacciosa e affaristica che crede di essere padrona del mondo con le intimidazioni, ti regala quella sensazione particolare quasi fossi seduto ad un tavolino di un'oasi felice, una sorta di zona franca, una "Andorra" alla pugliese, entro la cui sfera percepisci quel feeling intellettivo

Ho avuto l'onore di averlo come ospite in uno dei miei convegni nei quali mi piace dialogare con la gente (la foto rappresenta appunto quell'evento), e dal quale ho tratto ulteriori insegnamenti oltre ad aver rafforzato il mio concetto su di lui. Chi mi conosce sa che non sono un giornalista da "interviste" ma qualcuna, pure, cerco di farla, ovviamente a mio modo dove - chi mi conosce lo sa - non nascondo peli sulla lingua, e quando le faccio, se permettete, scelgo i miei interlocutori. Dialogare con lui è un piacere intrinseco che, forse, in pochi possono permettersi, perchè una cosa è porgli le solite due domande prevedibili, scontate e di default tanto per riempire lo spazio pertinente la pagina dei quotidiani ormai saturi di notizie forzate, un'altra è chiacchierare di Italo Svevo, di Orazio, di Economia (uno dei miei limiti, proverbiali), di zoffgentilecabriniorialicollovatiscirea, di città metropolitana, di politica, di Huseklepp e, sul finale, pure di scienze da cui, per incanto, siamo riusciti persino a parlare di Bari calcio e dell'annata disgraziata appena trascorsa, ma sopratutto di quella a venire che, forse, interessa di più i tifosi normali e non quelli smanettatori di volgari interludi. Spesso mi chiedo: ma che ci fa, ancora, una persona così competente, preparata sulle norme federali, attenta, obtorto collo, alla corte dei Matarrese, corte tradizionalmente avara di progetti quantunque precisa nei bilanci? Egoisticamente mi auguro che rimanga da queste parti, svevianamente e, se vogliamo, anche un po' carduccianamente e calvinamente, gli auguro tutte le fortune di questo mondo.

23 maggio 2011

Bari: tra fisiognomica, introspettiva e retrospettiva

Editoriale per Go-Bari 23/05/2011

tra ricordi, immagini, momenti di gloria e ingloriosi, tifosi spaccati, e colpe varie. Non di Pisapia.

Alle 20 di ieri sera, finalmente, è calato il sipario su questo maledetto campionato del Bari, forse uno dei più assurdi ed umilianti della ultracentenaria storia, ultima appendice (anzi appendicite) di un tetra periodo col quale i tifosi innamorati del Bari - e non, quindi, gli speculatori - hanno conosciuto un momento più unico che raro. Una salvezza agguantata in extremis in B, quattro anni fa, dopo il crollo natalizio in casa col Lecce con cui terminò l'epoca Materazzi e iniziò quella Conte e Perinetti, poi un anno vissuto alla grande con la promozione in A progettata solo da questi due personaggi ma non dalla società, una promozione super visto che 81 punti non si raggiungono tanto facilmente, quindi uno strepitoso decimo posto con Giampiero Ventura, la migliore prestazione del Bari in A dopo il mitico settimo posto al triste color di Superga, infine il tracollo, in piena parabola discendente e sicuramente non ad opera di Pisapia, come in ogni fase di vita (sempre breve per il Bari), con le illusorie vittorie settembrine già, peraltro, contaminate da prestazioni alquanto strane lo scorso anno (Livorno, Siena), fino ad arrivare ai tempi nostri, guarda caso, ancora una volta col Lecce. Corsi e ricorsi storici, insomma. Col Lecce si è resuscitati e col Lecce si torna nell'inferno. E dopo la partita di Bologna che ha messo in evidenza un nuovo potenziale prodotto "made in Bari" (Francesco Grandolfo, ndr) pronto da metter sulle bancarelle di Piazza del Matarrese, e a proposito del quale, radio mercato lo dà già bello e venduto ad una squadra ancora top secret, come nelle previsioni, occorre cercare di voltar pagina. E in fretta.

Bari calcio: tra Freud e Corato

Articolo per Go-Bari 20/05/2011

Insomma non si capisce più nulla in casa Bari: Corato è definito un "ritiro punitivo"
foto: raisport.rai.it
E' che Corato (Quarat in dialetto locale), a differenza di Andria, non è famosa per le mozzarelle: qui, infatti, oltre all'olio, si producono ottime scamorze e persino della burrata quantunque mutuata proprio dalla vicina Andria, pòlis matarresiana per eccellenza. Chissà: sarà questo il motivo per cui qualcuno da Via Torrebella ha deciso di mandare in ritiro puntivo la rosa del Bari? Per una scorpacciata per tutti, prima dell'addio, di famosi latticini locali? O magari per assaggiare il celebre ragù d'asino? Oppure per una caccia ai ruderi della residenza del presunto fondatore Caius Oratus, da cui deriverebbe il nome della città del nord barese, soldato mercenario locale al soldo di Scipione l'Africano il quale, insieme ad altri, ricevette in dono il territorio locale come premio per la sua partecipazione alla distruzione di Cartagine?

Bologna Bari 0-4: vittoria inutile strameritata

Articolo per Go-Bari 22/05/2011

Tra l'anticalcio bolognese e lo spirito giusto dei galletti, Grandolfo diventa il Re di Bari

foto: santospirito.eu
Una brutta partita, l'anticalcio vero e proprio, contrapposta al bel torneo che ha fatto il Bologna; una bella gara, in surplace, in contrapposizione al pessimo torneo che ha regalato, invece, il Bari a cui la vittoria roboante non cambierà il destino. Se a questo  aggiungiamo che il Bologna ha smesso di giocare nel secondo tempo, venendo meno alla regola numero uno del professionismo, allora si fa fatica a credere ancora in questo calcio già di per se malato.
Onore comunque al Bari che oggi sembrava il Barcellona al cospetto di un Bologna spento, la cui voglia di giocare era pari allo zero.
La felicità della prestazione dei biancorossi non riesce a mandar giù, tuttavia, quel retrogusto di amarezza per come il Bologna ha dimostrato il suo professonismo. In altre epoche il Bari avrebbe sudato più di oggi per uscire indenne a parità di situazioni. Il Bologna ha, inoltre, dimostrato agli scettici che senza Di Vaio, probabilmente, sarebbe arrivato ultimo, al di la dello spirito con cui ha affrontato la gara oggi: vero che la partita non faceva testo ma l'impressione è che difesa e centrocampo felsinei si siano dimostrati troppo deboli per la una serie A.

22 maggio 2011

AS Bari: addio o arrivederci alla A?

Editoriale per Go-Bari 21/05/2011

La locomotiva biancorossa gucciniana sta per concludere il suo viaggio esplodendo verso le ingiustizie
foto: riminibeach.it

Dunque ci siamo. Il treno della A sta lentamente frenando per entrare con mestizia nella stazione ferroviaria italiana per eccellenza. Il treno dei desideri perduti, dei sogni infranti, delle occasioni avute tra le mani e colpevolmente lasciate cader via, il treno dei rimorsi, del tempo andato e che non ritornerà mai più, dei Perinetti e dei Conte (sui quali leggende metropolitane accomodanti e vigliacche narrano degli screzi che i due avrebbero avuto due anni fa, casus belli del divorzio dell'allenatore dal Bari quando invece anche il mare, il maestrale e finanche le mura di Via Venezia sanno perfettamente che le cause furono la sconfitta elettorale del centrodestra a Bari), il treno dei Ventura, delle luci a San Siro, dei riflettori europei puntati verso Bari, degli allenatori che studiando il modello Ventura, hanno vinto titoli vari e coppe europee, quel treno delle illusioni dai finestrini appannati si fermerà domani sul primo binario della stazione felsinea davanti a quell'orologio ferito che segna da 30 anni a questa parte le 10,23 e che, a vederlo, sembra quasi sancire la fine di un sogno esploso ingiustamente come una bomba lanciata contro i sogni dei tifosi del Bari e contro le ingiustizie da loro gridate e denunciate, parafrasando una celebre canzone di Guccini.

Mutti: epilogo tra amarezza e consapevolezza

Editoriale per Go-Bari 21/05/2011

"A fine febbraio mi avevano garantito che gli infortunati sarebbero rientrati. Ho accettato per questo"

E' un Bortolo Mutti vestito della solita umiltà, ma anche di sana amarezza, quello che si è presentato in sala stampa per la sua ultima conferenza pre partita prima della partenza per Bologna. Mutti ha parlato del ritiro punitivo imposto dalla società che è stato accettato senza fiatare dal gruppo barese dopo la disfatta nel derby trovando sintonia con tutti. Certo, Mutti si aspettava qualcosa di più dal derby anche perchè sapeva cosa significava per la città vincere contro il Lecce: "E' che bisognava farli molto prima i ritiri, non adesso. E' stato un segnale quello del ritiro, condiviso, portato a buon fine, nel quale abbiamo lavorato cercando di riflettere sulle proprie colpe e su certe situazioni verificatesi, ma è servito anche in chiave futura dal momento che qualcuno sta già pensando al proprio".

16 maggio 2011

Bari Lecce 0-2: persi match, onore, orgoglio e faccia

Editoriale per Go-Bari 15/05/2011

In 90 minuti il Bari perde tutto anche la faccia della città: Bari da bere? Si, il peroncino...

Non è che ci sia molta voglia di parlare di calcio. Il Bari ha perduto partita e dignità. Un epilogo degno di un campionato indegno come quello che la società del Bari ha propinato ai suoi tifosi, quelli veri, non i delinquenti. Ce ne sono state retrocessioni in B o in C ma così goffe e ridicole facciamo fatica a ricordarle. Con un colpo solo siam tornati indietro ai tempi del Maomertini di Benevento.
La rabbia di alcuni tifosi repressi provenienti dalla curva nord l'ha fatta da protagonista oggi al San Nicola al punto che le attenzioni di tutti si son spostate sugli spalti piuttosto che sul terreno di gioco. Una rabbia generata da una stagione nata male e che stava finendo peggio nonostante l'out out degli ultrà in settimana verso i giocatori sfociati con le note minacce. E i tifosi repressi, incapaci di saper perdere con dignità ed onore, dopo aver sbandierato superiorità "ad minchiam" sulle bacheche di facebook e sui forum dei tifosi del Bari, non hanno saputo resistere all'affronto di una sconfitta netta per due a zero, mostrando il solito lato peggiore di persone arroganti e prive di spirito sportivo.

Bari Lecce, tra edonismi, borderline e magre consolazioni

Editoriale per Go-Bari 15/05/2011

L'ideale sarebbe vittoria al Bari e salvezza al Lecce: sarà possibile?

foto: ansa.it

Dalle parole ai fatti. Oggi al San Nicola l'A.S. Orgoglio, in rigorosa casacca biancorossa, affronta una rappresentativa dell'U.S. Speranza e Disperazione in casacca giallorossa.
A Lecce all'andata, nella terra del mare, del vento e del sole, laggiù, a due passi dal luogo dove Enea - il valoroso soldato figlio di Anchise ed Afrodite, mica un ultrà qualsiasi - sbarcò fuggito da Troia, non c'era la neve, ma la speranza per una ripresa in extremis saliva lenta dopo la vittoria inaspettata anche se, sotto certi aspetti, vincere a Lecce era diventato di default.
Non c'era la neve ma c'era Ventura in panchina il quale non ci pensò due volte a mandare in campo, sin da subito, i rinforzi arrivati nelle ore precedenti al posto dei malati immaginari molierani: fu  vittoria. Una vittoria conseguita con quei giocatori ignari di quello che da lì a breve sarebbe accaduto, ma consapevoli di potercela ancora fare nonostante una situazione parecchio compromessa, con Re Leone Okaka diventato improvvisamente Re di Bari per il gol vittoria, con Camil Glik arrivato a Bari il giorno prima dopo aver riscaldato le sedie del Barbera, col suo volto da operaio polacco come uno di quelli immortalati a far colazione seduti su una trave di un palazzo in costruzione dell'America anni '30 nella celebre foto scatatta da Charles Clyde Ebbets "Colazione in cielo”, e il solito manipolo di giovinastri acerbi come le nespole e le pesche di questi tempi che, pur non disputando una gara memorabile, ce la misero tutta per vincere il derby e non solo per una questione di campanile, ma per riaccendere la speranza nei tifosi accorsi a Lecce dopo il celebre incontro in Prefettura dal quale fu imposto un serpentone di auto ed autobus sulla statale 16 scortato dalla polizia e carabinieri a cui seguì, lo ricordiamo, la famosa farsa tra Don Vincenzo è gli ultrà, i quali si lasciarono sfuggire un inquietante "tanto, presidè, la classifica si aggiusta". E meno male: quella partita fu l'inzio della fine.

12 maggio 2011

Non c'è pace per la Bari: e Don Rodrigo è sempre lì

Editoriale per Go-Bari 11/05/2011
Ultrà baresi agli allenamenti: qualche schiaffo e minacce per tutti se non si vince il derby
foto: calciomercato.it
 Non c'è pace in casa Bari. Mai ci saremmo aspettati, dopo tre anni vissuti da leonessa peraltro occasionali, un finale così tumultuoso e pecoresco.
Nel pomeriggio, infatti, come se non bastasse il mezzo flop della spalmatura degli emolumenti, in quell'intercapedine della periferia barese-bitrittese dove Santa Fara e San Nicola, quasi, si danno la mano, laggiù, nel centro di allenamento meno blindato ed intimo del mondo dove spie 007 con tanto di taccuino, facinorosi di varia natura e persino coppiette in cerca di intimità la fanno da padrone, un gruppo di pelìdi ultrà baresi ha deciso di sfogare la loro ira funesta nei confronti dei calciatori del Bari, rei - secondo loro - di non aver aderito alla spalmatura degli ingaggi, invadendo il terreno di gioco non si sa bene come: c'è chi sostiene che fossero già all'interno del campetto seduti innocentemente sulla tribunetta antistante la porta di gioco, chi invece li ha visti entrare nel campo tagliando la rete del recinto di protezione; fatto sta che, ancora una volta, hanno avuto la meglio riuscendo ad avere il solito incontro ravvicinato del "quarto" tipo coi giocatori come quello avuto qualche tempo fa, allorquando  riuscirono ad accedere, chissà come, negli spogliatoi dello stadio, ovvero laddove per accedervi, a noi addetti ai lavori, non bastano nemmeno dieci genuflessioni agli addetti stampa che pure fanno bene il loro lavoro.

10 maggio 2011

Spalmatura debiti Bari calcio: 14 no, 11 si, 4 irrilevanti

Articolo per Go-Bari 10/05/2011

Troppi i giocatori che hanno detto no. Penalità in vista per la B. A meno che...
foto: mywayticket.it

In rigoroso ordine alfabetico: Almiron, Barreto, Belmonte, Bentivoglio (il cui sonno, evidentemente, ha portato consiglio), Castillo, Ghezzal (le cui tracce si sono perse, assente persino ieri), Huseklepp, Kutuzov (contrariamente al suo pensiero di ieri), Okaka, Raggi, Romero, Marco Rossi, Rudolf e Salvatore Masiello. Questi i giocatori che oggi non si sono presentati all'Ufficio dell'Ispettorato del Lavoro di Bari per firmare la proposta della società del Bari volta a spalmare i relativi ingaggi e che, verosimilmente, hanno detto “no” a Matarrese pretendendo il pagamento cash senza tante spalmature. 

Bari calcio: non habemus papam

Articolo per Go-Bari 10/05/2011
Proposta spalmatura emolumenti bocciata. Solo in pochi hanno accettato. Appuntamento all'Ufficio del Lavoro alle 10

foto: fussballtempel.net
Non habemus papam. Come nelle previsioni non c'è stata fumata bianca. E nemmeno grigia. Il primo incontro, bonario, tra giocatori e società volto a considerare l'eventualità di spalmare gli emolumenti maturati per il trimestre gennaio-marzo 2011 in tempi più lunghi rispetto a quelli previsti, a causa della presunta difficoltà economica della famiglia Matarrese (che, però, continua ad avere commesse di lavoro in mezzo mondo), non ha sortito l'effetto sperato.

9 maggio 2011

Palermo Bari 2-1: tra nottate nicolaiane e le frustrazioni di Miccoli

Editoriale per Go-Bari 07/05/2011
Notte tricolore, tra la frustrazione del leccese e il figurone del Bari. Eccezion fatta per Belmonte
foto: calciomercato.it
Notte nicolaiana, notte di frecce tricolori e di scudetto assegnato al Milan, notti malinconiche di promozioni passate e recenti. Notti di bunga-bunga tra Pato e la sua fidanzata. Notti di retrocessioni. Notti di calciatori frustrati, notti di Antonio Conte che a Siena stacca il biglietto per la A - guarda caso, proprio come due anni fa col Bari a Piacenza durante la festa di San Nicola - mentre il "suo" vecchio Bari, facendo il solito figurone all'ombra del Monte Pellegrino, saluta i tifosi dal finestrino del treno che li condurrà in B come in quei film strappalacrime mentre intraprende la curva che li allontanerà dal marciapiede della stazione ferroviaria agitando le manine che diventano sempre più piccole. Trasposizione cinematografica dell'ultimo Bari di quest'anno che sta per abbandonare la A anche perchè il treno per la B è partito con puntualità, anzi con netto anticipo, ma non si ha la certezza che ritorni...

Palermo Bari 2-1

Articolo per Go Bari 7/05/2011
Solita puntuale sconfitta per il Bari, anche stavolta però, a testa alta

Non poteva essere una partita qualunque, una partita da sottovalutare da entrambe le parti: così avevano detto Delio Rossi e Mutti. Erano in gioco, in effetti, i destini dei giocatori del Bari messi in bancarella per essere venduti al prezzo migliore per far cassa, mentre per il Palermo c'era da far le prove generali per la partita col Milan di Coppa Italia la settimana prossima. E chi non ci avesse messo la gamba, aveva detto Delio Rossi alla vigilia, sarebbe rimasto fuori.
Bari, tanto per cambiare, in super emergenza con 2 ragazzi primavera al seguito (il portiere Perina e l'attaccante Grandolfo in panchina) a causa dell'indisponibilità di Gillet, Boerchio, Kutuzov, Okaka, S. Masiello, Barreto, Castillo, Codrea, Alvarez e con gli squalificati Rudolf e l'ex Glik. Insomma un'ecatombe in perfetto stile "Ventura" a cui ha risposto un Palermo privo del solo Pastore e che è sceso in campo col tridente Kasami Pinilla e il leccese Miccoli, oggi resosi protagonista al contario, rasentando il ridicolo nonostante un gol in evidente fuori gioco e, dunque, da annullare.

Bari calcio: tra San Nicola, l'Arcangelo Michele e Santa Rosalia

Editoriale per Go-Bari 07/05/2011
Documento anti-fallimento che dovrebbe accontentare debitori e creditori: ma la vox populi chi l'accontenta?

Un altro miracolo calcistico lo ha fatto Nicola da Myra. Il secondo "pro" Bari dopo quello di due anni fa in occasione della straordinaria, e sotto certi versi unica, promozione in serie A. Stavolta ha salvato dal fallimento la squadra di Matarrese.
E Nicola, per l'occasione (come la foto dimostra) insciarpatosi in quanto, una tantum, si ricorda di essere protettore anche di Bari e non solo dei forestieri, con la complicità dell'Angelo, anzi pardon Arcangelo, Michele, venerato non solo da giudei-cristiani-pagani e gnostici vari ma anche dalla nuova setta religiosa, politico-calcistico locale, formata da  smanettatori internauti sparsi tra le bacheche di facebook e dei vari siti biancorossi, è riuscito a metterci una pezza attraverso un accordo che giuridicamente appare, in effetti, equilibrato ma che lascia sempre quel retrogusto di sospetto non contemplato dalla giurispriudenza, un po' come quella moralità discutibile di certi statisti di cui, giustamente, non bisogna tenerne conto, e che, dunque, accontenta capra e cavoli, forse un po' meno la maggior parte dei tifosi che vedeveno nel fallimento, paradosalmente, un po' quel "Libera nos a malo" tanto agognato.

6 maggio 2011

Debiti as Bari, Matarrese propone una transazione

Articolo per Go-Bari 6/5/2011
Un accordo in vista

L'AS Bari propone al Comune di Bari una transazione per risolvere definitivamente i debiti che vanta l'amministrazione da circa un ventennio e con tre sentenze esecutive anche se non definitive. In sostanza, Matarrese pagherebbe in 60 rate 1.120.000 euro, senza interessi maturati cui il Comune rinuncerebbe, e avendo già decurtato le tanto rivendicate spese sostenute per la messa a norma dello stadio secondo la legge Pisanu.
Questa proposta di transazione, maturata durante un incontro informale fra l'AS. Bari e l'Amministrazione Comunale alla presenza del membro dell'Avvocatura Comunale Renato Verna, vede il Sindaco ottimista e favorevole anche se "adesso il tutto deve essere approvato dal Consiglio d'Amministrazione del Bari, poi dal Consiglio Comunale e infine dalla giunta".
Emiliano ha escluso che il minacciato fallimento abbia facilitato la decisione del Bari:"direi che è piuttosto merito di San Nicola". Quando gli abbiamo chiesto come vede il conflitto di interessi fra De Gennaro (che ha una parente in giunta) e la questione dell'acquisto del Bari, Emiliano ha tagliato corto: "è una grande sciocchezza. Ho consigliato io stesso a De Gennaro di togliersi da questo affare".
La questione, dunque, ormai dovrebbe essere risolta in pochissimo tempo, dopo vent'anni di traccheggi e rinvii da parte dei Matarrese il quale ha, forse (e finalmente), capito che quei soldi vanno restituiti.
Massimo Longo

4 maggio 2011

Emiliano: "Se il Bari fa finta di niente, presto presenteremo istanza di fallimento"

Articolo per Go Bari 4/05/2011

La delibera fantasma? Un errore del Segretario Generale
 "La responsabilità se l'è presa tutta Mario D'Amelio, il segretario generale del Comune, che ha trasmesso al sistema informatico come fosse già stata approvata, la delibera con cui si autorizzava l'amministrazione a chiedere istanza di fallimento per l'AS. Bari". Emiliano ha esordito così, ringraziando il suo segretario per questa assunzione di responsabilità.
Si è trattato di una delibera "fuori sacco", preparata dall'Avvocatura del Comune in un momento emotivo, indispettita anche dal gesto della vendita del terreno (un terreno di Valenzano del valore di 600 mila euro venduto pochi giorni prima dall'AS. Bari calcio ad un'altra società sempre di Matarrese, n.d.r.). Emiliano ha giustificato questo stato emotivo dei suoi avvocati per via dell'atteggiamento dell'AS. Bari che ha accumulato oltre un ventennio di debiti nei confronti del Comune, per oltre due milioni di euro, senza mai nemmeno sforzarsi di pagare o di arrivare ad una transazione. Ma continuando a gestire lo stadio come fosse di proprietà della società e non del Comune.

3 maggio 2011

Bari calcio: Cenzino, Michele e il fallimento

Articolo per Go-Bari 3/5/2011

Totò l'avrebbe denominata così. La solita bufala che ridicolizza ulteriormente la città di Bari
foto Emiliano: Egidio Magnani foto Matarrese: orgogliobarese.it

Erano le 14 circa quando le bacheche di facebook e i vari siti sono letteralmente impazziti - per lo più di gioia - a causa di una notizia relativa all'istanza di fallimento del Bari calcio da parte del Comune di Bari, notizia poi rivelatasi una bufala, o meglio, non del tutto chiara.
Una ricostruzione puntuale e dettagliata delle varie carte è stata lanciata per prima da L'Ira del Tacco, diretto da Lia Mintrone.
E già perchè il Sindaco, in un primo momento, ha smentito seccamente la stessa in quanto nella giornata di oggi, la giunta non aveva approvato alcuna delibera riguardo l'istanza stessa: successivamente lo stesso Sindaco Emiliano, attraverso il suo celebre profilo di facebook, ci ha tenuto a puntualizzare che la delibera, pur essendo stata portata in giunta dall'Assessore Pasculli che l'ha firmata, in realtà, non è stata mai discussa. Una delibera che sarebbe dovuta rimanere all'ordine del giorno per essere discussa solo nella prossima seduta, ma che per errore è stata inserita nel pc del Comune come approvata. Dunque si sarebbe trattato di un errore informatico più che giuridico-formale.

Bari Roma 2-3: partite del Maggio

Editoriale per Go-Bari 2/5/2011

Una decisione arbitrale scandalosa beffa l'undici di Mutti


Come si rovina una partita di calcio? Basta non accorgersi di una netta deviazione in calcio d'angolo da parte di Juan al 93' così che, sul capovolgimento di fronte, la squadra avversaria sigla il gol del vantaggio, peraltro immeritatatamente. Fossero stati altri tempi (e al Della Vittoria) siamo certi che ci sarebbe stata una fisiologica invasione di campo. Fortuna, tuttavia, che siamo nell'Anno Domini 2011, quello della retrocessione annunciata (nell'orribile San Nicola), e dunque il pericolo non c'è.

Veniva chiesto al Bari lo stesso impegno profuso contro il Milan e il Parma e crediamo che il buon Mutti, autentico galantuomo e gran lavoratore, ce la stia mettendo tutta per vender cara la pelle ma a cosa serve tutto ciò se poi alla fine a prevalere debbano essere i 30 milioni in palio per entrare in Champion's, attraverso scelte arbitrali deprecabili, e non l'onore di una squadra retrocessa? Ecco cosa vuol dire avere una solidità economica alle spalle: De Di Benedetto, l'italo-americano, non poteva essere sbattuto fuori sin dal primo momento: mica si parla di cordate paesane che non fanno fare il salto di qualità.
Una Roma piccola piccola apparsa in chiara difficoltà di idee, ha vinto solo perchè è stata messa in condizioni di crederci fino in fondo perchè quanto al gioco ha lasciato parecchio a desiderare e questo grazie alla trappola a centrocampo che Mutti ha preparato agli undici di Montella.