20 agosto 2012

La banda bassotti colpisce ancora



Pensavo alle delusioni, alle tante delusioni, ricevute nell'ultimo periodo della mia vita da giornalista. Ma anche ad altre delusioni in altri campi. 
Finiti i tempi brillanti di Barisera a cui devo tutto, è cominciato il mio calvario con le varie testate e coi vari siti forum ai quali ho dato tutto me stesso, sempre, rimettendoci persino di tasca mia per supportare cause, giornali, siti, per dare il mio piccolo, modesto, contributo allo sviluppo delle idee di questi giovani ruspanti in odor di giornalismo o, comunque, vogliosi di "apparire" invitandoli, tutti, aspiranti giornalisti ed utenti aspiranti amministratori e moderatori, a rimanere sempre coi piedi per terra e a non pensare tanto ai riflettori quanto alla penna, all'inchiostro, e a sviluppare le idee che, magari, avrebbero urtato la suscettibilità del "potere" ma che, però, li avrebbero nobilitati e resi "liberi", svincolati dalle lobbies, cercando di mantenere un profilo basso e rispettando tutti persino il nemico storico, mostrandogli un sorriso piuttosto che una sottile bestemmia "licenza giornalistica", un po' come storicamente faccio io col mio nemico di sempre che non è l'imbecille di turno, si intende: nemico ed imbecille son due cose diametralmente opposte, rispettabile il primo, da denigrare il secondo.
 
In cambio, come sapete, ho ottenuto sempre e solo sterco, insulti, invidia (che solo a scriverla e a nominarla, quest'ultima parola, mi vergogno pure) e bastardate varie. Prima incensato, poi insultato, prima osannato poi deriso, prima considerato, secondo costoro, "il miglior giornalista sportivo di Bari " (lo hanno scritto loro, è documentabile, non lo dico io) e poi, siccome li ho scoperti con le mani nella marmellata delle sconcerie, son diventato trasparente ma, ovviamente, pur sempre loro punto di riferimento senza, però, mostrarsi. Insomma continuo ad essere sotto monitoraggio ma, stavolta, senza sentire il loro fiato concreto ma solo astratto come i nemici da tenere d'occhio, non si sa mai cosa scrive o dice. e non solo da questi ragazzotti poco orgogliosi di se stessi, ma anche da parte di qualche collega. Pensate, voi, a quanto risulti scomodo.
E ricevere tanto sterco a 50 anni, credetemi, non è la stessa cosa che riceverne a 20 o a 30, soprattutto, poi, per cause idiote, stupide, puerili, per capricci personali dove a prevalere deve essere le legge della magalomania mediatica sull'educazione, sul confronto e soprattutto, come nel mio caso, sul supporto che ho dato.
E' come nei sentimenti: scherzare con essi dovrebbe essere vietato dalla legge del cuore a qualunque età perchè, poi, fa molto male accettare il distacco dal partner per un capriccio, per una scappatella o per una improvvisa marcia indietro dopo aver illuso il partner a trascorrere la "seconda metà" della vita insieme, ma giocare coi sentimenti a 15-20 anni ci sta, il tempo per reagire c'è, grazie alla tempra, alla grinta dei ragazzi, ma scherzare a 50-60 non è la stessa cosa, promettersi amore a 50-60 anni e poi voltar le spalle è dura e soprattutto per niente facile da accettare. Si soffre di più e si ha meno capacità di reazione. Insomma, il rischio è la depressione. Non è il caso mio, per fortuna, ma individuato l'esempio con i relativi risvolti ed applicato, il tutto, al mio caso, è facile intuire che il sapor di amarezza che erra tra il palato e l'anima è tanto. Tantissimo. 

Perchè? Perchè dopo aver supportato una causa mediatica per un anno intero ed aver ricevuto tanta ostilità e cattiveria da parte di alcuni utenti e, nel contempo, essere stato piuttosto che criticato, sempre deriso, offeso ed insultato perchè, a loro dire, "troppo amico di Torrente" o, peggio, perchè, secondo costoro, "avrei mangiato panzerotti con lui" quando invece, come può testimoniare lo stesso allenatore, non è vero essendomi limitato solo a trascorrere una serata a parlare di tutto e di niente, ma non di Bari calcio come nel mio stile di scrittore e operatore di cultura, sui generis rispetto ad altri autorevoli colleghi, ora accade che gli stessi personaggi abbiano deciso di supportare la mia stessa causa con le stesse parole, con gli stessi linguaggi, con gli stessi ingredienti. E già, proprio adesso, quando le nostre strade si son separate per la loro vigliaccheria ed indisponenza. Ovvio che a differenza di altri, le offese e gli insulti, da parte di questi 4 mocciosi, non me le son tenute, replicando. Sicchè, quando io li definivo, ad esempio, "minus habentes" è perchè, evidentemente, loro sono andati giù, nei miei confronti, sul pesante e non perchè abbia iniziato io. Si intende. Del resto è tutto on line, dunque, è tutto visibile. Ho la coscienza fin troppo a posto.

E mentre io, come noto, lo scorso anno (ma in realtà da 50 anni) supportavo incondizionatamente i soldati del Bari calcio pasolinianamente, invitando tutti - costoro inclusi - a star loro vicini nel bene e soprattutto nell'intuibile male, in un momento così delicato, mentre io supportavo Torrente perchè al primo anno di B e, dunque, fisiologicamente incline ad errori e, per questo, perdonabile soprattutto in virtù della resa, poi, ottenuta in classifica, purtroppo non figlia del "gioco e dello spettacolo" ma di un dio minore della sopravvivenza, gioco e spettacolo che, invece, pretendevano costoro insultandolo ed offendendolo perchè "non riuscivano a divertirsi" ed affermando che le 9 vittorie fuori casa erano frutto del caso, loro mi deridevano, mi offendevano, mi insultavano fino all'inverosimile, affermando che, invece, nel Bari calcio non c'era nulla da salvare. Nessuno, da allenatore a dirigenti, da squadra a presidente, magari sorseggiando luppolo ed eruttando, ebbri di follia provinciale e cicaleggiando come mosche impazzite surriscaldate dalla luce bollente di languidi riflettori di rotocalchi abbastanza sfigati, convinti, ignari, che quella potesse essere la tanto agognata via di Damasco.

Questi utenti "tifosi" che fino a 30 giorni fa insultavano il Bari calcio, tutto, da Garzelli definito "soldatino assoldato parafulmine, l'inutilità in persona" ad Angelozzi definito "ignorante, incapace di parlare in italiano e autentico dirigente incapace nel mestiere di DS" (son frasi presi dal loro sito), da Torrente "bidone assoluto, ciuccio e presuntuoso, arrogante, che se è rimasto a Bari è perchè nessuno lo voleva" (senza sapere che, Cesena e Genoa a parte che lo volevano, ha preferito scommettere una seconda volta rimanendo a Bari per tentare un secondo miracolo, alla società intera decurtandosi persino lo stipendio) al mitico Pierino Doronzo, "dirigente incapace di comprare giocatori, ignorante nei regolamenti: è colpa sua se abbiamo avuto i punti di penalità dell'Irpef che avevamo già ricevuto perchè non ha interpretato bene il regolamento della lega", dall'Ufficio Stampa definito "l'Ufficio Stampa più ridicolo del mondo a causa degli errori descritti nei comunicati e nelle notizie diffuse poco e male", al buon Vinella "parafulmine inutile" e chi più ne ha più ne metta (del resto basta andare a ritroso nel sito per aver conferma e, sia chiaro, non ho riportato frasi sconce di utenti scemi, ma solo quelle dei moderatori e dell'amministratore): ed ora, invece, in ottemperanza al voltagabbanesimo strisciante tipico di questi tempi grami in cui ognuno tenta goffamente di emergere dalla merda entro cui fanno abitualmente il bagno, han cominciato una battaglia pro Torrente e pro Bari, senza se e senza ma. Ma senza di me. Autonomamente. La cosa gli fa onore, ci mancherebbe. Ma molto disonore nei miei confronti. Io li ho sempre difesi, come tutta la società del Bari calcio sa. Meno i Matarrese che, invece, ho sempre educatamente criticato per il loro modo di gestire la società, senza usare toni da curva e forummistici, nè usando idiomi da caserma.

E' strana la vita. Anzi no. E' parecchio prevedibile. Sono io che dovrei, piuttosto, adeguarmi al presente e cominciare a non dar fiducia più a nessuno. Nessuno.
Ma loro nella merda rimarranno, inconsapevolmente, ma rimarranno e per quanto si crederanno assolti saranno sempre coinvolti.

6 commenti:

  1. Caro massimo, finalmente sei tornato a scrivere. Più di un mese e' passato dal tuo ultimo scritto. E ammetto che ti leggo molto volentieri perche i tuoi racconti(anche) sono sempre pieni di spunti su cui riflettere. In questo ultimo periodo devo pero' altresì ammettere che questo tuo "vittimismo" (scusa ma io la vedo così) mi ha un po' stancato. Questo essere al centro di tutto e che tutti ce l'hanno con te mi sembra un pochino ingenuo da parte tua. Credo di non doverti spiegare io di cosa scrivi perlopiu, e che quindi questa passionaccia del Bari che tutti quanti noi abbiamo ci porta a distorcere la realtà talvolta. Purtroppo devo anche ammettere che gli avvenimenti degli ultimi anni hanno fiaccato non poco la mia "fede": io che non sono mai stato n'è un ultra ne un fanatico e che quindi mi son sempre trovato non poco a disagio in questo ambiente dove sguazzano soggetti di tutti i tipi ma sopratttutto gente che, purtroppo per loro, vedono nella propria squadra l'unica ragione di vita. Tutto ciò per dire che purtoppo sai molto meglio di me che sarai sempre soggetto alle critiche intelligenti, ma anche no. E allora basta con questo vittimismo, personalmente non ho apprrezzato molto il lavoro di torrente dello scorso anno, al netto di tutte le attenuanti che gli si possono riconoscere. De gustibus, no? Quindi secondo me battaglie oggigiorno per questo o quell'altro personaggio del mondo del calcio appare un pochino anacronistico visto quello che questo mondo ogni giorno ci sputa in faccia. Purtroppo il pericolo e quello di generalizzare ma purtoppo temo che non ci sia altra strada. E allora caro massimo, su con la vita. Fregatene di sto quattro deficienti e scrivi un po' più spesso.
    Michele

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  2. Caro Michele grazie per il tuo commento. Solo per precisare un paio di cosette. La prima: questo è un "blog", termine assai antipatico, per me, che, come sai, antepone i termini più "normali", "italioti" a quelli più trend come, appunto, il "blog. Ma faccio di necessità virtù e mi adeguo. Detto ciò, comprenderai che andando ad analizzare la parola "blog", anche sul vocabolario se il caso, viene considerato come un contenitorificio (perdona il neologismo, ma li adoro) di cose pensieri considerazioni, condivisioni di momenti e paturnie varie alle quali, di mia iniziativa, aggiungo anche i cosiddetti editoriali che, grosso modo, hanno una parvenza meno personalistica e più giornalistica. E quest'ultimo scritto, appunto, non faceva eccezione essendo uno sfogo personale dettato, peraltro, non dal vittimismo cui alludi (mai stato) ma da un'autodifesa perchè sputtanarli è il minimo dopo tutto quello che mi hanno detto pubblicamente. Voglio vedere te (ma a proposito, chi Michele sei? Magari ci conosciamo, non so), giornalista, se qualcuno ti offende pubblicamente basandosi su cose mai fatte (da te) e debitamente storpiate, se rimani impassibile e "te ne freghi". Io no, io sono abituato a difendermi e ad attaccare. Uccidendoli con la mia penna sputtanandoli. E mi sento meglio.
    Grazie ancora.
    Massimo

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  3. Grazie a te per la risposta. No, comunque non ci conosciamo. E per chiudere questa parentesi, ti ribadisco che non mi appassionano le battaglie per difendere questo o quell'allenatore, questo o quel calciatore. Credo proprio che non si meritino tutte queste "attenzioni". E, a prescindere dallo spessore umano di torrente, che non conosco e di cui non so nulla, permetti,i di avere molti dubbi circa il fatto che ha preferito vincere l'ennesima sfida qui a Bari, piuttosto che accettare altee offerte più gratificanti. Lo so che il mio approccio potrebbe sembrare un po' superficiale e molto cinico, ma tant'è. Mi piacerebbe invece che tutta l'opinione pubblica, ma soprattuto tifosa biancorossa, si impegnasse realmente nel " cacciare" i predoni che da 35 anni ci tengono in ostaggio e che hanno quasi del tutto ammazzato la nostra passione, o almeno la mia in particolare. Ecco, queste sono le cose che mi piacerebbe vedere e leggere, soprattuto. Perche son convinto della forza della stampa che se vuole, come diceva qualcuno, puo'. Poi,per fortuna parliamo solo di calcio (ma chi ci crede!)

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  4. Michele caro, devi sapere che pur avendo un regolare Tesserino dell'Ordine dei Giornalisti guadagnato col sudore rimettendoci denaro, 15 anni fa, e non, invece, ottenuto standomene seduto comodamente a casa, tastiera alla mano, a scrivere 8 righe su un comunicato e pubblicarle fino ad arrivare ai canonici 60 in due anni, tanti quanto bastano per ottenere il Tesserino, ma, ripeto, andando sul luogo a mie spese, spesso in provincia di Lecce, sul Gargano, sulla Murgia più texana del mondo fino, una volta, addirittura, in Basilicata, non mi considero un giornalista d'assalto, cronachistico come altri autorevoli colleghi ma, appunto, più narratore, scrittore senza, ovviamente, snaturare il "dio" calcio altrimenti uscirei di tema. Perchè ti dico ciò? Proprio per collegarmi alla difesa, o meno, di Torrente. Ammetto di aver difeso Torrente ma occorre che mi dia (diate) atto di averlo fatto sin dal primo giorno del suo avvento a Bari e non, invece, da aprile inoltrato come altri colleghi e, appunto, i cialtroni ipocriti e vigliacchi di cui sopra. Aggiungo che la mia difesa ad oltranza nasceva non dalla presunta penzerottata (mai fatta) con l'allenatore ma dal mio amore per De Andrè, e Genova in particolare, e tutto ciò che gira attorno alla città ligure che amo in particolar modo.
    (continua)

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    1. Non sarà un caso, infatti, che abbia difeso a spada tratta persino Ventura, allenatore tanto contestato ultimamente in quanto divenuto improvvisamente antipatico alla piazza perchè, secondo la stessa, omertoso in seno al calcio scommesse ed invece, come la giustizia ha dimostrato, incolpevole al 100% a differenza di Mutti e Conte. Ma per loro, per la loro testa bacata, provinciale e povera, sarà sempre un "bastardo". Così funziona a Bari, dopo averli fatto godere come mai e se non ha funzionato lo scorso anno basta leggere quel che è accaduto.
      Dunque la mia difesa verso Torrente è nata da una certa debolezza verso la genovesità che per il mio modo di vedere il calcio (dici che i leggi e mi apprezzi, dunque, dovresti conoscere la mia linea, poco calcistica e molto letteraria), si incastona benissimo come un'icona bizantina nel muro di una cripta, con la figura di Torrente che, comunque, stimo come uomo, come professionista e come tutto. Tu dici che forse è rimasto a Bari perchè non aveva altre offerte: io so, sentiti i colleghi giornalisti di Cesena, Catania e Genova, che un contatto con ognuno di loro c'è stato oltre al fatto che me lo ha ribadito lui stesso. Evidentemente non conosci bene Torrente: io lo conosco molto bene perchè ci ho passato diverse sere insieme a parlar di tutto e di niente e so per certo (ma ti concedo un margine del 10% di errore perchè non lo conosco da 50 anni come un mio fratello o come un mio figlio) che è un uomo che ama le sfide contrariamente a quello che può sembrare. E siccome so per certo che, per lui, allenare il "suo" Genoa è tra i primi tre obiettivi della sua vita, posso garantirti che avrà pensato, per cui andando adesso al Genoa, per Vincenzo, avrebbe dato di un non so che di acerbo: meglio, dunque, andarci dopo quando, dopo il miracolo barese che tutta Italia ha riconosciuto - meno che i 4 idioti di cui sopra che, però, furbescamente, si son cautelati da quest'anno passando dalla sua parte - si sarebbe potuto compiere un secondo, forse il più importante, vale a dire quello di salvarsi dalla C quest'anno. E segnati quello che ti scrivo: Torrente quest'anno non solo salverà il Bari, tra mille altre difficoltà, ma arriverà sulla parte sinistra della classifica ancora una volta.
      (continua)

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    2. Quanto al Matarresismo barese, cosa dirti: i giornalisti non devono contestare Matarrese, nè possono far riemergere la passione. Chi deve contestarli siete voi e farlo adesso non ha senso. Avreste dovuto farlo l'indomani della vendita di Cassano e pretendere quei "60 miliardi" di Lire per investirli nella squadra. Ma non lo avete fatto. Ora non ha senso. Noi giornalisti non possiamo, per deontologia e per regolamento, metterci "contro" nessuno. Possiamo criticarlo, come faccio io da sempre, ma non possiamo fare altro.
      Ti aspetto in Fiera fra une ventina di giorni quando presenterò la squadra intera.
      Ciao e Grazie

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