3 giugno 2012

Quando Torrente diventa addirittura un "lusso" per Bari



E allora, adesso, come la mettiamo? Alla fine, Vincenzo Torrente risulta addirittura un "lusso" per il Bari; un tecnico giovane con tanti difetti - perché tutti noi ne abbiamo - ma assolutamente bravo, onesto, umile, forse sognatore quanto basta come quelli che piacciono a me (detesto, infatti, la gente che non sogna), amante persino di De Andrè e Fossati e tutto il cantautorato genovese anche se questo particolare è solo una semplice considerazione, opinabile, ma assolutamente significativa - almeno per me - che cerco più l'introspezione che la cronaca nell'economia del giudizio di una persona, un uomo capace di dire in conferenza stampa per ben 4 volte "ho sbagliato", nonostante qualcuno, riottosamente, cialtronescamente, furbescamente  e con la solita dose di malafede perpetua, continui a sostenere il contrario (ho le registrazioni con me, ma basta leggere qualche quotidiano; ma si sa, certa tifoseria "legge" a comando, solo e sempre le solite cronache, mica legge a 360 gradi), un allenatore arrivato a Bari convinto che qui fossimo in una sorta di "leggenda, storia, e non un'avventura", arrivato nel calcio che contava dopo 15 anni passati nelle gavette minori a differenza di Antonio Conte il cui destino, come noto, era già segnato dopo un solo anno e mezzo di "ossa" (si fa per dire: con Guberti, Barreto, Kamata e quant'altri, sfido chiunque a ritenere ancora "ossa" un torneo, peraltro modestissimo, giocato con una rosa simile).

1 giugno 2012

Bari calcio, tra certezze ed incertezze




E' arrivato il rompete le righe, quello ufficiale, ordine perentorio con cui, da oggi, tutti saranno autorizzati a dare un calcio definitivo nel sedere al pallone flaccido fino a farlo arrivare il più lontano possibile, laggiù, nell'infinito leopardiano ai confini con il nulla. Almeno per un po'.
E con esso è arrivato anche l'addio alle armi baresi per molti giocatori i quali, chi per fine prestito, chi per fine contratto, lasceranno la capitale pugliese - verosimilmente per sempre - dopo aver avuto la loro buona opportunità per mettersi in mostra dopo i fisiologici anni trascorsi sui campi minori.