29 giugno 2011

Gillet: un addio tra Temistocle e Tom Waits

Articolo per Go-Bari 29/06/2011

Le esigenze di cassa hanno avuto la meglio sul condottiero barese. E' addio ufficiale


Si chiude qui, dunque, la decennale pagina in comune. Finito il tempo - mutuando Gino Paoli - di cantare insieme, il mondo si è fermato, occorre voltar pagina, e il gatto di Liegi scende qui. Per sempre, stavolta. Saluta tutti e si dirige verso San Petronio a far ricca la terra degli zingari felici di Piazza Maggiore.

Le stramaledette esigenze di cassa non prevedono eccezioni sicchè anche l'ultimo baluardo, da oggi, conclude la sua avventura nella città di San Nicola per la cifra di 1,4 milioni di Euro: non tantissimi se pensiamo che, infondo, è un giocatore con molto mercato e dal quale, forse, si poteva ottenere di più pur consapevoli che il buon Angelozzi che pure sta facendo bene, nel vendere, ha sempre il coltello alla gola da parte dei suoi omologhi dal momento che i giocatori baresi si sono svalutati moltissimo.

25 giugno 2011

Bari calcio: la recessione è servita

Articolo per Go-Bari 25/06/2011

Via per sempre Almiron, Barreto, Gillet e Belmonte in attesa di tempi migliori. Grazie a Perinetti.
foto: calciomercato.it
Almeno le buste sono state evitate. Era tanto che non accadeva. E questo, in un periodo di recessione come è quello che sta attraversando il Bari, è già tanto, anzi, è una vittoria.
Sotto l'egida di Perinetti il buon Angelozzi che deve fare la spesa coi fichi secchi è riuscito ad alleggerire il monte ingaggi, unico obiettivo al momento per il Bari, disfacendosi di due dei giocatori più controversi e discussi della ultracentenaria storia del Bari: "Vitino" Barreto, più croce che delizia dei tifosi, sbolognato dall'Udinese perchè da quelle parti l'infermeria, per regolamento, viene usata solo per l'indispensabile e non per curare cicatrici ataviche e perenni, ma soprattutto inguaribili, e il Bari - si sa - non ha concorrenti nel raccattare questa gente (Jadid, su tutti, grida ancora vendetta), e "giurochecomprocasaabari" Almiron il quale, per quanto dotato di personalità e di stralci di buon gioco, non sarà stato un caso che la Juve - ovvero il non plus ultra del calcio italo/europeo - una volta visto giocare, ne abbia sempre preso le distanze. Oppure troppo cari i costi delle case a Bari, chissà.

21 giugno 2011

Bari libera il Bari: flop numerico ma con orgoglio

Articolo per Go-Bari 19/06/2011
Le coscienze in ebollizione si sono ritrovate in Piazza dimostrando di saper andare da soli senza il supporto di nessuno

18-6-11 Bari libera il Bari. Questo lo slogan impresso sulle magliette stilizzate dei tifosi scesi in piazza questa sera in barba ai divieti e ai messaggi sublimali televisivi che puntualmente appaiono in occasioni come queste.
Doveva essere la notte della ribellione delle coscienze biancorosse stanche, a sentirle, della politica societaria dei Matarrese, e ribellione c'è stata sia pur, come era prevedibile, in tono minore, senza il quorum previsto dalle colonne di facebook che ne prevedevano, invece, oltre 5000.
Si sono incontrati in 200, con mogli, fidanzate e bambini al seguito prima in Piazza del Ferrarese per mantenere fede alle loro coscienze di tifosi, finalmente, in ebollizione, ma il cortese allontanamento della Digos - che, lo ricordiamo, non aveva dato l'autorizzazione a causa del sovrapporsi con la Notte Bianca - non li ha fatti demordere. Dopo una breve torciata e uno striscione srotolato, infatti, si sono spostati come nelle migrazioni doriche verso la più tranquilla Piazza Prefettura e da lì hanno, una volta  formato il capannello, intonato con compostezza e signorilità cori contro la società del Bari spiegando anche le loro motivazioni e tributando un plauso agli ultras, che pure mancavano, in quanto da sempre ci mettono la faccia evitando di prendersela sempre con loro. E' prevalso quel sentimento autonomo insito nelle coscienze dei tifosi che, pur rispettando i mitici ultrà, non si rispecchiano nelle loro scelte.

Vincenzo Torrente: come si può dire di no al Bari?

Articolo per Go-Bari 17/06/2011

Presentato il nuovo allenatore del Bari, Torrente, che si è mostrato pronto ad affrontare questa sfida

"Io credo che questo sia il momento più importante in assoluto per una società di calcio - la nostra in particolare - perchè stiamo affidando nelle mani di un allenatore, Vincenzo Torrente, il nostro progetto sportivo. Guido Angelozzi ha fatto davvero un ottimo lavoro nel sceglierlo tra tanti altri che, magari, proponevano quel pizzico di esperienza in più. Ho trovato in lui una persona entusiasta del lavoro che andrà ad affrontare. Credo sia il prototipo dell'allenatore che cercavamo e che ci accompagnerà nel nostro progetto. Le sue esperienze, i suoi successi, ne fanno una persona affidabile". Così il neo Amministratore Unico del Bari Claudio Garzelli, ha presentato e dato il benvenuto al nuovo allenatore biancorosso Vincenzo Torrente davanti alla stampa e a i tifosi. Un momento topico per la società biancorossa che, come da tradizione, prevedeva il solito cannovaccio del presidente Vincenzo Matarrese. Un'assenza che non è passata inosservata ma ininfluente sull'economia della presentazione.

14 giugno 2011

Bari calcio: tra Montale e Guccini ecco la poesia di Garzelli

Articolo per Go-Bari14/06/2011

Il nuovo Amm. Delegato avrà pieni poteri? Occorre rinsaldare la frattura con la tifoseria che il 18 prossimo scenderà in piazza

"Dio è morto", avrebbe detto Guccini di cui oggi ricorre il suo genetliaco. Macchè: Dio non ha avuto nemmeno il tempo di morire che già è risorto dalle stanze nicolaiane ieri pomeriggio, intorno alle 18,30, allorquando, tra un quorum referendario raggiunto ad occhi chiusi e una forte speranza della ripresa politica, è apparso un essenziale comunicato stampa che ha decretato il disimpegno di Vincenzo Matarrese. Dio è risorto, dunque, nei giocatori presi a rate, nei debiti rateizzati, nelle vacche magre societarie e nel periodo gramo che si prospetta.

13 giugno 2011

Trattativa Proto - Bari calcio: e te pareva...

Articolo per Go-Bari 10/06/2011

E siamo a quota 8, tutte fallite. Proto intuisce la mancanza di volontà nel vendere: e Matarrese che ne pensa?


A leggere le motivazioni dello stop (l'ennesimo) rimane, come sempre, quel retrogusto amaro. Un retrogusto posato sul confine dell'impotenza e della teatralità. Una storia, una trattativa come tante andate in onda su queste latitudini, che lasciano ancora una volta per terra, inermi e sconfitti, i tifosi del Bari i quali, ormai, non sanno più a che santo votarsi per vedere splendere i colori biancorossi una volta per tutte, senza stagioni occasionali e che, a leggere i vari commenti dei forum, si sentono presi in giro dalla società che da un lato dimostra volontà nel vendere e dall'altra invece...
Ormai hanno fatto il callo a queste cose, e diventati, nel frattempo, immuni da certi personaggi da fumetti come i Gunga-Din e Ringo o i Tex Willer americani spacciatisi per possibili acquirenti, i tifosi hanno capito che non tutte le trattative sono state proposte da personaggi ambigui come il finto texano profumato di petrolio del pozzo di Avetrana e ricoperto di pannelli fotovoltaici della zona di Sammichele, e il suo portaborse pelato intriso di sapori gastronomici novaresi: il Dott. Proto è sicuramente un imprenditore serio: e questa - a naso - abbiamo come l'impressione che sia stata davvero un'occasione perduta. Ci domandiamo: ma è possibile che tutte le trattative falliscono coi Matarrese? Passi se ne fallisce una, passi due e passi pure che ne falliscono tre, ma che debbano fallire tutte e 9... allora c'è puzza di bruciato.

9 giugno 2011

Interviste sotto l'ombrellone: Marcello Grassi

Articolo per Go-Bari 9/06/2011

Grassi: quella gara di Pisa ancora me la ricordo, parai l'impossibile
foto gentilmente concessa da Marcello Grassi


Proseguono, questa volta con "Numero 1" Marcello Grassi, ex portiere del Bari degli anni 79-81, le nostre interviste leggere sotto l'ombrellone della memoria e della nostalgia che, mai come in questo periodo, serve a ripararsi dalle intemperie provocate dalle nefandezze di questo calcio malato di oggi.
Marcello Grassi, carrarese di nascita ma, come per tutti i calciatori, apolide d'adozione, ha militato per due anni nel Bari collezionando 55 presenze e subendo 45 gol. Sfogliando il nostro album dei ricordi ci siamo soffermati su una gara giocata a Pisa nel giorno della befana del 1980 dove il buon Marcello parò di tutto, ma proprio di tutto. Noi eravamo lì, quel giorno, in veste di tifosi e il ricordo di quella partita, guarda caso, è ancora vivo nella mente di Grassi. Un giocatore umile, un bravo portiere, che è riuscito a lasciare una traccia importante nei ricordi dei tifosi.
Una squadra davvero forte, sulla carta, con Grassi, Bacchin, Ronzani, La Torre, Bagnato, Belluzzi, Frappampina, Papadopulo, Manzin, Punziano e Garuti e tanti altri ma che, ad un tratto, dovette rinunciare a Gaudino e Libera: e se solo non si fossero fatti male... 

5 giugno 2011

Calcio-scommesse: così parlò Bellavista, tra Brecht e illusioni

Editoriale per Go-Bari 5/06/2011

Nel dubbio, in attesa che la giustizia faccia il suo decorso, preferiamo sederci dalla parte del torto
foto: ussanaazzurra.ilcannocchiale.it

In mancanza di sentenze precise è sempre opportuno evitare i giudizi sommari tipici della massa video/stampa-dipendente a cui basta una notizia relativa ad una intercettazione telefonica - per quanto inequivocabile - a stabilire la colpevolezza di un indagato. Del resto, Avetrana docet: adesso mancano solo l'auto dell'enigmatica zia Cosima e l'Ape del contraddittorio zio Michele a varcare il carcere di Taranto e poi tutti saranno felici e contenti. Così non parlò Bellavista, ma lo sconforto è tanto.
Se certe accuse dovessero essere confermate, c'è davvero il rischio di una ecatombe calcistica che si abbatterebbe come uno tsunami sulla psiche di addetti ai lavori, giornalisti sportivi, tifosi, gente che crede ancora nella passione, nei colori, sulla gente che si nutre attraverso le cannucce delle emozioni di quel succo di frutta al gusto pallonaro, scaduto però da tempo, e diventato, ormai, insipido ed oblungo. Addetti ai lavori pressati tra l'incudine dell'impotenza e il martello della vergogna ma indisponibili, stavolta, a mostrarsi ipocriti. Meglio sparire dai tornei piuttosto che andare avanti con l'onta della vergogna.

4 giugno 2011

Interviste sotto l'ombrellone: Livio Manzin

Intervista per Go-Bari 3/06/2011
Manzin: ero infallibile dal dischetto. Oggi ci sarebbe spazio per Frappampina e, perchè no, per un Manzin


Iniziamo una serie di interviste, leggere, a giocatori e personaggi che hanno fatto la storia del Bari e che hanno comunque la squadra dei galletti nel cuore. Opinioni, considerazioni, immagini in bianco e nero di un Bari che non c'è più, idee sul Bari di oggi e di ieri, il tutto rigorosamente sotto l'ombrellone della malinconia sorseggiando un the freddo.
Livio Manzin, centrocapista del Bari tutto fosforo e dalle buone geometrie - nonchè infallibile rigorista - ha collezionato 45 presenze con la maglia biancorossa tra il 1978 e il 1980 segnando 7 gol. Non male per un giocatore che non era attaccante in un momento storico-calcistico in cui il calcio era ancora pulito e non ancora contaminato da stranieri e da scandali. Un uomo schivo, riservato, nascosto dietro i suoi celebri baffi anni 70 che di Bari serba un ricordo su tutti: la nascita di sua figlia Federica.
Lo abbiamo intercettato per porgli qualche simpatica domanda. 

3 giugno 2011

Calciopoli: un pozzo senza fondo

Editoriale per Go-Bari 2/06/2011

Sembra improponibile il ritorno ad un calcio normale, ormai in mano ai soldi, al potere, alla malavita e alla Snai
foto di Emiliano Carli
Il vecchio vizio della scommessa non è mai morto. Questa è la verità. C'è poco da mettersi le mani nei capelli, dov'è la novità? Ne parlavano tutti e tutti erano possessori di verità, scomode, che sul momento non si potevano dire perchè "non si sa mai", ma ora che è uscito a galla, tutti fanno i risaputi. Un po' come la storiella dell'addio di Conte al Bari, volutamente fatta passare come figlia di dissidi con Perinetti, versione ancora vigente nella fantasia perversa di qualche imperituro addetto ai lavori, e che invece - almeno noi sin dal minuto successivo dell'addio - avevamo notiziato essere figlia della sconfitta del PDL alle elezioni baresi.

Come sempre aspettiamo il decorso della giustizia per poter spernacchiare tizio o caio, ma quelle immagini di portieri goffamente colpevoli parlano da sole e la nausea calcistica è forte solo a sentirle queste notizie. 
Crediamo, tuttavia, che i vari Signori, Bellavista, Doni & C., devono essere stati davvero dei polli nel gestire questo scandalo, a dimostrazione che nel calcio non basta avere due piedi buoni (posto che ce li abbiano...) ma occorre anche cervello. Comprendiamo che per il 90% dei giocatori italiani, il futuro è tendenzialmente scuro, senza pensione, senza fondi di previdenza e senza niente, soprattutto per chi ha guadagnato tanto ma aveva le mani bucate - salvo casi eccezionali - ma se costoro credevano che le scommesse avessero potuto costituire una rendita vitalizia per la loro vecchiaia, allora si son sbagliati di grosso, ed è giusto che paghino. E pure caro.