29 settembre 2012

Peccato! Tutto sommato una sconfitta terapeutica



Una gran bella partita, un gran bel Bari. Forse il migliore visto, fino adesso, tenuto conto della consistenza degli avversari fin qui incontrati. Per giunta fuori casa. A Verona, non a Castellammare. Con tutto il rispetto per la Juve Stabia, si intende. Peccato però: perdere all'ultimo minuto fa sempre male e il Bari ne sa qualcosa. Fino adesso ne ha dati di dispiaceri agli avversari all'ultimo secondo. Con questa squadra si può osare.

Un Bari, comunque, senza paura con grande personalità che ha superato sicuramente a pieni voti l'esame di personalità con un bel 30 e lode e che, dunque, può proseguire gli studi per le zone medio alte della classifica, quelle che nessuno, fino adesso, sperava ma che merita per il gioco espresso.
Davvero bella a vedersi la Torrente's Band di oggi in casa scaligera con una intraprendenza mai vista, poco garibaldina e molto pratica, che ha tenuto testa senza nemmeno tanto soffrire gli undici di Mandorlini e che si è proposto più volte dalle parti di Rafael risultando spesso e volentieri pericoloso. Sicuramente molte più volte del Verona. Ma, come sempre, sotto porta è apparso poco convinto di risolvere la pratica, decisamente fino al 90' alla sua portata. Infondo il Verona non ha fatto nulla per vincere la gara: tutta qui la mega corazzata allenata dal leghista Mandorlini?
Peccato per quella scelta di Torrente di sostituire l'ammonito, in odor di espulsione, Claiton: cambiare il brasiliano ci stava, ma cambiarlo per un altro giocatore, del cui impegno nessuno mai ha dubitato, che di gialli se ne intende, forse come nessun altro, ritengo che non sia stata una scelta azzeccata. E ci sta, però. E lo dico senza polemica, anzi, applaudendo l'allenatore che finalmente sta cominciando a raccogliere i suoi frutti dopo un anno in cui ha trovato molte difficoltà tra la diffidenza di chi pretendeva tutto e subito. Speriamo si ravvedano costoro e che facciano il mea culpa.
Una sconfitta, tutto sommato, terapeutica. Una di quelle che, forse forse, ci voleva pure tanto indolore, ai fini della classifica, è risultata ma soprattutto una sconfitta che serve a spegnere i soliti, eccessivi e frettolosi focolari d'entusiasmo, tipicamente baresi, che si alimentano alla prima vibrazione dell'arpa eolica dei cuori biancorossi, sempre in fermento ad ogni minimo cenno. La salvezza è l'unico obiettivo. E' bene ricordarselo. Poi tutto ciò che viene in più è tanto di guadagnato.
Anzi, è una sconfitta che ha esaltato le doti della squadra, sempre più convinta dei propri mezzi e che ha manifestato una grande personalità. Quella giusta per giocarsela alla pari con tutte senza paura.
Infine due parole per Rivas: come sempre ha dimostrato di essere limitato. Non sarà un caso che tutti gli allenatori fin qui avuti, lo abbiano considerato sempre al 50%. Spesso anche al 30%. Bravo per due dribbling, poi quando cerca di dribblare pure se stesso, qualunque allenatore lo cambia. Un deja-vu', insomma

Nessun commento:

Posta un commento