9 maggio 2011

Bari calcio: tra San Nicola, l'Arcangelo Michele e Santa Rosalia

Editoriale per Go-Bari 07/05/2011
Documento anti-fallimento che dovrebbe accontentare debitori e creditori: ma la vox populi chi l'accontenta?

Un altro miracolo calcistico lo ha fatto Nicola da Myra. Il secondo "pro" Bari dopo quello di due anni fa in occasione della straordinaria, e sotto certi versi unica, promozione in serie A. Stavolta ha salvato dal fallimento la squadra di Matarrese.
E Nicola, per l'occasione (come la foto dimostra) insciarpatosi in quanto, una tantum, si ricorda di essere protettore anche di Bari e non solo dei forestieri, con la complicità dell'Angelo, anzi pardon Arcangelo, Michele, venerato non solo da giudei-cristiani-pagani e gnostici vari ma anche dalla nuova setta religiosa, politico-calcistico locale, formata da  smanettatori internauti sparsi tra le bacheche di facebook e dei vari siti biancorossi, è riuscito a metterci una pezza attraverso un accordo che giuridicamente appare, in effetti, equilibrato ma che lascia sempre quel retrogusto di sospetto non contemplato dalla giurispriudenza, un po' come quella moralità discutibile di certi statisti di cui, giustamente, non bisogna tenerne conto, e che, dunque, accontenta capra e cavoli, forse un po' meno la maggior parte dei tifosi che vedeveno nel fallimento, paradosalmente, un po' quel "Libera nos a malo" tanto agognato.
Esistono nella testa della gente elucubrazioni pindariche e fantasiose che si percepiscono attorno a questa storia in cui politica e calcio vanno a braccetto e dove tutti si sentono possessori di verità assoluta: ma le due tesi appaiono, di fatto, diversissime tra loro, anzi, contrapposte: una ritiene che il Comune abbia fatto un favore a Matarrese, l'altra un favore a De Gennaro. Entrambe, tuttavia, unite dal comun denominatore secondo cui sotto ci sarebbe qualcosa di poco comprensibile, ragione per cui si grida allo scandalo e all'accordo "sottobanco". E si, uno scandalo, perchè una cosa è manifestare (come abbiamo fatto noi) silentemente e con rispetto verso le persone interessate il nostro legittimo sospetto, un'altra è gridare, appunto, allo scandalo.
Ma la cosa buffa è che i sostenitori della prima tesi argomentano con le tesi del secondo gruppo, e viceversa. Insomma un intreccio tutto kafkiano dove Gregor Samsa non si capisce bene chi dei vari protagonisti sia. 
Normale, per carità, e assolutamente legittimo sospettare in un mondo mediatico nel quale ci vengono proposte cordate con famiglie interessate alla controversia, oppure ascoltando tra le intercapedini del ragionamento di coloro i quali, poichè la CIA - per le note ragioni - non vuol far vedere le foto del corpo ucciso di Bin Laden, deducono apoditticamente che Bin Laden non è stato mai ucciso o che, addirittura, non sia mai esistito: ecco, se per un attimo tutti "leggessero" questa vicenda come una normale transazione tra un Comune di una città ed  un privato cittadino o un'azienda, non si affannerebbero alla disperata ricerca di arcane e nascoste verità. A volte, le cose andrebbero lette così come sono e come appaiono, innocentemente, pur mantenendo equilibrio nel manifestare legittime idee. Del resto è anche colpa di Matarrese se il tifoso barese sospetta: mai una conferenza stampa come si deve, mai una parola sul futuro, mai la parola "progetto", solo inevitabili momenti di ira, riferimenti a Punta Perotti e presentazioni di giocatori nuovi a cui augurare buona permanenza a Bari. Per non parlare della farsa di Conte che, prima delle elezioni "aveva firmato", ad elezioni perdute, invece, si apprese che la firma non era stata mia apposta... così Conte, giustamente, andò via.
Voltando la medaglia, però, e volendola guardare sotto la lente della trasparenza, crediamo che mai, in nessuna città d'Italia, un Comune mostra ai suoi concittadini i termini contrattuali di un accordo transattivo con la controparte giuridica: dunque diamo a Cesare (Emiliano) quel che è di Cesare. Più "trasparente" e meno fonte di sospetto di così si muore. Tanto, poi ognuno interpreta come crede in piena libertà. E ci mancherebbe.
Non entriamo nel merito dell'accordo, preferiamo commentarlo dall'esterno affermando che, al di la di qualche punto non chiarissimo (come il 7), ci sembra un ragionevole compromesso tra le parti. Del resto i complottisti di tutte le scuole di pensiero si rassegnino: ci possono sempre riprovare ma speriamo per la loro attendibilità che la loro fantasia "complottista" produca risultati migliori rispetto alle sfortunate interpretazioni della questione ARPA/mareggiate di Torre Quetta. 
La collettività, grazie alle iniziative procedurali che le precedenti Giunte, notoriamente "vicine" ai Matarrese, non avevano mai attivato (chissà perchè), porta a casa, sia pure a rate senza busta paga, danaro fresco peraltro spettantegli da sempre. Nello stesso tempo il Bari ha trovato quella tranquillitas animi necessaria per riprendere a rifiatare e per decidere cosa fare da grande, ovvero nell'immediato futuro dal momento che c'è una B, sicuramente alla portata viste le partecipanti, da gestire: e il Dott. Garzelli, che ci pare un Direttore serio equilibrato e capace, potrà gestire bene l'altro problema serio degli emolumenti. Anche se non basta.
Quello su cui continuiamo ad avere perplessità è la reale capacità (oltre che volontà ed entusiasmo) da parte dei Matarrese di saper e voler portare avanti un'impresa nel mondo del calcio. Troppo familiare per il professionismo. Occorre ben altro.
All'uopo ci preoccuperemmo più per il fatto che siamo a metà maggio, una retrocessione in tasca da natale, e la squadra dell'anno prossimo per la serie B non sta neanche lontanamente nella testa della società su come deve essere organizzata; lo stesso errore dell'anno scorso quando, salvi già da aprile, non si pensò in tempo a come sostituire adeguatamente Bonucci, Ranocchia e Stellini preferendo le prestazioni di due vigliacchi e poi sappiamo com'è andata.
Il timore è quello che il Bari, in C2, ci possa andare da solo con le proprie gambe, senza l'ausilio del fallimento. E questo sarebbe, forse, più grave.
E in questa vita artificiale, tra libri, equilibri e squilibri che fanno fatica ad organizzarsi, certi tifosi di concerto con la "grande stampa" locale oscilliano tra la necessità di proteggere la famiglia Matarrese e quella di renderla consapevole che è giunta (aggiungiamo noi da tempo) la loro ora: e forse proprio per questo che i baresi, ma in generale  l'umanità intera, ripete ciclicamente gli stessi errori... Se tutti remassimo per una Bari migliore...
San Nicola - che oggi incontra per un innocuo aperitivo alla Vucceria Santa Rosalia - pensaci tu...
Massimo Longo

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