25 maggio 2011

II°-La coscienza di "Zeno" Garzelli: Il DG del Bari a 360 gradi (seconda parte)

Intervista esclusiva per Go-Bari 25/05/2011


"E' che obtorto collo accetto di far tutto ma vorrei pure dimostrare il mio vero volto di DG..."



A Lecce, Semeraro ha il coraggio di lasciare, A Bari, Matarrese no. Perchè?
"Ciò che hanno detto Matarrese e Semeraro proviene da sitazioni analoghe. Matarrese ha detto di voler aprire a nuovi partner incaricando un esperto per sondare il terreno, tanto è vero che da allora il presidente non è più venuto allo stadio proprio per favorire le condizioni condizioni per cedere la società. Così Semeraro, anche se non è detto che ce la faccia. Da un lato stanchezza e logorio dopo tanti anni di gestione sugellati, il più delle volte, da risultati negativi, dall'altra c'è qualche altra cosa che non è emersa dalle sue dichiarazioni che lascia intendere che possa esserci qualcos'altro all'interno della società".

Negli anni scorsi sin da aprile si conosceva la località del ritiro. Siamo al 25 maggio....
"Stiamo già definendo una nuova location. Non sarà Ridanna. A breve il comunicato".

Obiettivi primari del Bari?
"Tutto è necessario per la continuità. Si deve passare dal mercato per dare nuove risorse, valutare bene l'apertura a novi partner sperando siano affidabili, pensare alla cessione di giocatori, rivoluzione tecnica in altro mare. I tempi? Beh, il nostro primo obiettivo, quello dell'iscrizione al campionato, lo abbiamo raggiunto così da poter intravedere più roseo il futuro. Per il resto vedremo un po' come muoverci".

Cordate varie: che ne pensa di Proto?
"Lo conosco per le esperienze avute nell'Atletico Catania ma non ho altre impressioni particolari, lo conosco da tanto tempo così come è da tanto che non ci parlo. Non consoco le sue strategie nel voler entrare nel Bari.
Non ho partecipato alle attività di negoziazione. Sono stati gestiti dalla proprietà, Una cosa posso dire: se è vero che la frammentazione delle quote azionarie porta con sè problemi organizzativi - nel senso che più sono i soci tanto più è difficile la gestione a causa delle molteplici teste da consultare - spesso nel calcio questa eventualità porta ad una difficoltà nell'accelerare i tempi anche perchè questi sono strettissimi, e le decisioni non si possono rinviare, vanno prese sul momento. Se non si frammentano le partecipazioni si fa fatica, poi, a sopportare il peso economico di una società di calcio, sopratutto nel nostro caso. Varrebbe la pena, dunque, tentare di affrontare le difficoltà di una frammentazione pur di ottenere nuove risorse che rilancino la società".

Per una B diventata mediocre da diverso tempo cosa occorre per puntare dritti alla A?
"L'unico problema è quello finanziario che ci portiamo dietro da campionati precedenti. Addirittura ingigantiti quest'anno. Questa è una fondamentale premessa per qualsiasi discorso. Per contro quasi tutte le società retrocesse sono risultate, poi, protagoniste. Questo gap tecnico che sussiste tra le due categoriè diventato molto forte tanto da permette alle società retrocesse di risultare sempre superiori alle altre società di B, anche per una questione di inerzia. Vede: alla fine sono ritornate il Siena e l'Atalanta con un campionato vinto a mani basse. Lo scorso anno toccò al Lecce, altre squadre comunque sono state sempre in lotta come la Reggina il Livorno uscito per colpa di un rigore al 95'. Ecco: tutto questo lascia un moderato ottimismo per il nostro cammino nella B ma, ripeto, occorre sempre uno sforzo finanziario". 

Rimarrà qualcuno dei superstiti?
"Non saprei risponderle".


Come mai un'impresa florida come quella di Matarrese che, dati alla mano, ha commesse in Italia e qua e là in Europa, non riesce a gestire una squadra di A? Forse spende male? Forse si fida di persone sbagliate? I soldi introitati dai diritti tv, quelli degli sponsor, degli abbonamenti, del merchandising et simila, perchè vengono sistematicamente dirottati altrove, lontano dal  "bancone" del Bari? Ma come mai, secondo lei, quando i Matarrese incassano dichiarano che il Bari è una delle tante società del gruppo, mentre quando c'è da allestire una squadra competitiva adeguata al target, ricordano a tutti che "signori, non c'è una lira"? Abbastanza inquietante 'sta cosa....
"Coi 30 milioni abbiamo pagato gli stipendi. Altre vecchie entrate sono servite per allestire squadre negli anni scorsi. Si possono, invece, avere delle sacrosante riserve circa il progetto e la gestione della squadra. Che poi il calcio è uno sport oneroso lo dicono tutti: il Milan ci rimetterà 60 mln di euro con 36 di introiti di marketing. Intervenire sistematicamente per ripianare perdite in società che hanno pubblicità a dismisura, sponsor, ricavi diritti tv ed entrate incredibili, fa riflettere. Comprende che la cosa, poi, diventa ingestibile a meno che non ci sono progetti tecnici in società virtuose che, contenendo i deficit, risultano vincenti. Se una società riesce a creare qualcosa, con una strategia coraggiosa, sfidando le ire dei tifosi, rinunciando a certi campioni, probabilmente ce la fa. Ma fa parte del rischio dell'impresa sportiva. Oggi delle 20 società che partecipano al campionato, almeno 12 sono a rischio. Sono nuovo della società del Bari e non posso avere la memoria storica, tuttavia la prima cosa che ho fatto per rendermi conto della situazione è stata quella di vedere i bilanci degli ultimi 3/4 anni, assolutamente trasparenti e corretti a differenza di altri che ho visto in diverse realtà, e ho potuto constatare gli interventi volti al ripianamento delle perdite della famiglia. Segno del supporto mai fatto mancare. E questa è una garanzia assoluta per quanti vogliano bussare alla società. Dai libri contabili già uno si fa l'idea della società del Bari". 

Tanto lo so: Grandolfo è già promesso...
"Non lo so. I primi ad essere sorpresi per un risultato così strepitoso sono stati quelli dell'ambiente tecnico. Se solo lo avessimo saputo per tempo, lo avremmo fatto giocare prima. Grandolfo è un giovane che si sta mettendo in evidenza ed è inevitabile che attiri le attenzioni di altri club. Il futuro non è detto che debba passare da Bari, Grandolfo potrebbe andare altrove se ci sono degli interessi particolari piuttosto che farlo giocare in una squadra di B. Credo sia  più strategico dargli una opportunità in grandi club pur legandolo al Bari. Al momento, comunque, non so se ci sono squadre dietro".

Rimane a Bari? Qui in tanti la stimano e hanno imparato ad apprezzarla per il suo lavoro.
"In genere rispetto i contratti. Penso che quello che ho fatto fino adesso sia servito per dare continuità al mio lavoro. Mi auguro che la situazione migliori anche per raccogliere frutti diversi nel futuro. Credo di aver dimostrato di non fuggire dalle difficoltà. Sono stato in silenzio per tutto l'anno e mi son fatto sentire nell'ultimo periodo per i noti motivi. Spero che nel futuro possa dimostrare il mio lavoro vero di DG anche se in altre realtà ho fatto cose simili. Ho lasciato bei rapporti con le città, con le culture sportive e coi tifosi. Mi piacerebbe fare queste cose anche qui ma se i problemi sono di gestione giornaliera la vedo dura. Vorrei fare altro. "Obtorto collo" accetto di fare tutto. Pensi che sono diventato esperto al punto che sono consulente dei tribunali, delle difese, e dietro tutti i problemi di falsi in bilancio c'è sempre una mia consulenza. Insomma mi piacerebbe fare anche il mio lavoro, talvolta...
Ringrazio Claudio Garzelli.
Massimo Longo

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