22 agosto 2011

Bari: sogno di una notte di mezza estate

Articolo per Go-Bari 22/08/2011
Torrente: "non mi cullo, pretendo i 4 giocatori che avevo chiesto". Marotta: "insieme a Caputo faremo di tutto per mettere in difficoltà il direttore"

Bari - Sogno, ed emozione, di una notte di mezza estate. Così, mutuando il titolo di un celebre film di Woody Allen, possiamo sintetizzare lo stato d'animo di Vincenzo Dolcenera Torrente. Un sogno perché, volenti o nolenti, la sua squadra, dal 18 agosto - quantunque incompleta - gioca otto partite e non fa altro che vincerle tutte, fa gol a grappoli, e subisce gol col contagocce (due soli) e, sebbene si tratti pur sempre di calcio agostano, a questi numeri non eravamo abituati; un sogno perché ieri, pur incontrando l'Avellino, una squadra di Prima Divisione tutt'altro che irresistibile che pure, però, aveva espugnato fuori casa Portogruaro e Varese (e quindi le credenziali non erano, poi, così scarse), ha superato il turno di Coppa in scioltezza, giocando bene e convincendo, segnando 4 gol, sbagliando un rigore, prendendo una traversa e mangiandosi almeno tre gol limpidi: un'emozione, invece, perché passando il turno, il destino - così come scritto da noi nel nostro articolo di presentazione alla gara di ieri - gli ha riservato il Genoa, ovvero la sua "vita" calcistica, cui renderà visita a fine novembre, una partita che - siamo certi - non sarà una qualunque per Torrente; e infine, una emozione per la concomitante vittoria del suo Gubbio, ieri, corsaro a suon di gol a Bergamo contro niente di meno Andrea Masiello & C. Insomma se non è stato un sogno di mezza estate quello di ieri, ci siamo andati molto vicini.

Ma Torrente, pur tradendo un minimo di prevedibile emozione, non si lascia ingannare dal risultato. L'allenatore ha parlato chiaro e non transige. Voleva altri quattro giocatori, li vuole tutt'ora, anzi, li pretende perché il timore è quello che questa squadra non possa farcela per 42 giornate, oltre ad eventuali amichevoli e, appunto, inusitati match di Coppa Italia qua e la.
"E migliorato, intanto, il minutaggio e la condizione fisica - dice l'allenatore ai microfoni della stampa - e, se vogliamo, anche la qualità del gioco, quella che cerco per arrivare al risultato. E' pur sempre calcio d'agosto, d'accordo, ma la squadra mi è piaciuta per intensità, per qualità di gioco, per le occasioni create, ma soprattutto per quello che non ha concesso agli avversari. Voi sminuite il valore dell'Avellino, io invece farei i complimenti ai miei ragazzi per aver vinto una partita iniziata con grande difficoltà".

Ed in effetti non si capisce bene il confine entro il quale andrebbero evidenziati i meriti del Bari e i demeriti irpini, apparsi davvero inconsistenti: la squadra barese è partita annaspando, forse a causa del caldo, forse per la ragnatela tramata da Vullo, fatto sta che almeno fino alla mezz'ora del primo tempo non si è visto un tiro in porta, ma soprattutto, non si è vista una azione degna di nota. Solo Caputo, ieri sicuramente parecchio ispirato e, dunque, il miglior in campo insieme a Marotta (che come abbiamo sempre sostenuto, aveva bisogno solo di sbloccarsi per dimostrare il suo valore), ha scardinato questa mediocrità biancoverde con azioni personali pericolose, non sempre, tuttavia, generate dalla sua fascia di competenza, riuscendo a far gol e a procurarne altri. Insomma non male per un giocatore sempre messo in discussione ma che poi, dati alla mano, risulta sempre determinante. Almeno in B.

Ma niente allori: alla squadra occorrono ancora dei giocatori: "Non perdo gli obiettivi di mercato. Il direttore lo sa. Non ci esaltiamo, non ero preoccupato dopo la prestazione dello Spezia, non lo sono nemmeno adesso. Guardiamo avanti - dice Torrente - spero che il direttore e la società riescano a completare la rosa. Gli obiettivi che ci poniamo? Io lavoro con questi ragazzi da oltre un mese, siamo ad un buon punto, non voglio illudere nessuno, preferisco attendere la fine del mercato e poi faremo le giuste valutazioni". Insomma, un mix di saggezza, umiltà e competenza.

Sui reparti, poi, l'allenatore esprime un giudizio lusinghiero: "Ottimo il centrocampo - prosegue Torrente - Donati e Rivaldo hanno fatto un'ottima prestazione, Kopunek ha garantito fisicità e geometria ma tutto il centrocampo ha trovato i tempi giusti di inserimento e di movimento senza palla. Caputo, Marotta, e a tratti Forestieri che non stava bene ieri a causa di un risentimento agli adduttori, hanno fatto bene, si son mossi dal proprio reparto rispetto ad altre prestazioni. Son contento per loro. Andremo a Marassi, sono felice perché è come tornare a casa".

Infine, ad una domanda postagli sull'exploit del suo Gubbio a Bergamo, Vincenzo Torrente risponde: "Sono sorpreso dal Gubbio però la squadra umbra può essere, insieme alla Nocerina, la rivelazione del campionato. A Gubbio - prosegue sorridendo con ironia - volano basso ma sono ambiziosi".
Due parole col goleador ritrovato, Alessandro Marotta, che a suon di gol sta convincendo la società a guardare più in casa propria che altrove.
"E' una doppietta dedico a mia figlia nata 11 giorni fa e a mio nonno, scomparso purtroppo qualche mese fa. L'importante è buttarla dentro e ci sono riuscito. Da Fiuggi – aggiunge Marotta - sto facendo gol e mi sento bene, sento di essermi sbloccato. I gol arriveranno. Almeno spero. Il feeling con Caputo? Ciccio non lo scopro io, voi lo conoscete bene, ha vinto due campionati e questo la dice lunga. Sto bene con lui, dialogo bene dopo qualche prevedibile difficoltà iniziale in ritiro. Le voci sull'arrivo di altri attaccanti? Io non guardo i giornali, sono sincero, ma le voci arrivano lo stesso, e sono voci che fanno da stimolo a noi, a me in particolare, per far meglio. Cerchiamo di mettere in difficoltà la dirigenza (nel senso buono del termine) – conclude l'attaccante - affinché comprendano che quel che cercano, forse, è in casa...".

Domenica, intanto, c'è la prima di campionato e sarà tutt'altra musica. C'è da godersi questa bella vittoria e il relativo passaggio del turno, dunque, va bene così. In attesa di completare la squadra.
Su, coraggio, Bari: infondo basta poco per diventare davvero competitivi e, quindi, divertirsi dopo un anno vissuto pericolosamente...
Del resto l'onda tumultuosa di Dolcenera dovrà pur travolger tutto...

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