20 agosto 2011

Torrente, tra Kopunek e Mastronunzio

Articolo per Go-Bari 20/08/2011

L'allenatore, in conferenza stampa, ha detto la sua su Mastronunzio. Kopunek sin dal primo minuto.

Bari - In vista del secondo turno di Coppa Italia che vedrà il Bari impegnato contro gli irpini dell'Avellino, la seconda squadra consecutiva incontrata di Prima Divisione - peraltro ripescata dalla Seconda - Mister Torrente sembra avere le idee ben chiare "nonostante - dice - non ci si debba fidare di certe squadre perchè, come noto, vengono a giocarsi la loro partita, peraltro su terreni prestigiosi, chiudendosi in difesa come ha fatto lo Spezia nel secondo tempo, e batterli diventa complicato". 
Già, diventa tutto maledettamente complicato soprattutto se si sbaglia l'approccio alla gara, così come avvenuto due giorni fa contro il Bisceglie, avversario di "comodo" preso nettamente sottogamba con cui, per poco, non ci usciva la storica sconfitta da mettere negli "annales" di Antonucci

E Torrente, a tal proposito, è apparso ancora parecchio seccato: come dargli torto del resto. Sono giovani, alcuni non ancora ventenni e, anche se siamo ad agosto, è bene che comprendano tutti che Bari, per loro, è l'occasione della vita.

Vincenzo "Dolcenera" Torrente aspetta questa gara soprattutto per tastare il grado di apprendimento del lavoro, osservare eventuali miglioramenti fisici e, possibilmente, passare anche il turno che gli darebbe la prima opportunità, di un certo spessore, per confrontarsi contro il suo destino: Genoa o Nocerina - ovvero la sua vita da calciatore e la sua giovinezza in calzoncini corti - infatti, sarebbero le prossime avversarie se passa il turno. Non male per un allenatore che dopo i fasti eugubini dove è riuscito a farsi strada, comincia a tastare i palcoscenici più importanti seduto in panchina. Sarebbero - crediamo - le prime vere emozioni per lui. E, si sa, in ogni carriera di operatore del pallone, sono all'ordine del giorno. E noi di Go-bari, anche per questo, gli facciamo un grosso in bocca al lupo.

Formazione bella e pronta anti Avellino. O quasi: il solo dubbio riguarda una maglia tra Bellomo e Rivaldo, ovvero, uno tra fantasia e dinamicità. Le altre due, infatti, sono assegnate di default a Donati, ormai uomo guida, e il neo arrivato (si fa per dire) Kopunek il quale, grazie alla documentazione federale arrivata, garantirà sicuramente peso specifico e ordine tattico nella linea di centrocampo. Tra l'altro il giocatore, oltre ad essere pronto atleticamente e fisicamente, conosce bene i meccanismi dell'allenatore avendo svolto una grossa fetta di preparazione con i compagni sin da Borno.

In avanti scontato il tridente, Forestieri, Marotta e Caputo mentre la difesa tetragonale collaudata sarà la stessa: a sinistra Masiello (per cui d'ora innanzi non ci preoccuperemo più di anteporgli la S.), Borghese, sfruttato dal mister anche per le palle inattive in avanti, e Claiton al centro, e Crescenzi a destra, tutti a salvaguardar le braccia di Lamanna. Masi ha ripreso, dunque sarà in arruolabile in panchina cosa che, purtroppo, non avverrà per Grandolfo ancora alle prese con una caviglia gonfia nonostante abbia lavorato ieri.

Infine l'allenatore barese, con la sua consueta eloquenzia ciceroniana, si è mostrato sarcasticamente ed ironicamente contrariato circa il mancato arrivo di Mastronunzio. In società gli avevano garantito l'arrivo, a prescindere dalle solite scuse escogitate per prendere tempo, scuse vecchie come il mondo, entro le quali gli addetti ai lavori hanno sin da subito intravisto un modo come un altro per prendere tempo. Sappiamo dell'esigenza del calciatore, arrivato a 33 anni senza essere riuscito a toccare grossi palcoscenici, essendosi limitato ad emergere solo ad Ancona tant'è che a Siena l'evidenza dice che nemmeno era tenuto in considerazione da Conte: e sappiamo pure - e sotto certi versi comprendiamo - la sua esigenza di monetizzare il più possibile dal momento che il chiodo per appendere le sue scarpe di goleador nelle squadre di seconda e terza scelta e quasi mai in quelle di prima, è bello e conficcato nel muro - del resto l'età avanza per tutti inesorabilmente e nessuno lo rende - ma nonostante la perdita di prestigio entro la quale, la famiglia Matarrese, ha colpevolmente spinto il Bari, chi deve venire a giocare a Bari lo deve fare accompagnato da una dose notevole di spirito di entusiasmo perchè giocare a Bari, per gente come Mastronunzio, deve essere considerato un motivo di orgoglio e non di ripiego. Qualcuno sussurri al Sig. Mastronunzio che in tempi ugualmente grami e con i piedi nelle sabbie mobili di una B diventata ballerina, da questa parti hanno accettato di venire tali Protti e Tovalieri (e tanti altri), allor quando non erano ancora, rispettivamente, Re di Bari e Cobra, ovvero quando erano dei "semplici" e dignitosi goleador di provincia. 

E noi sposiamo ad occhi chiusi il pensiero dell'allenatore secondo cui, rivolgendosi a Mastronunzio,  "se non ha quell'entusiasmo giusto, è bene che stia dov'è. La stessa cosa vale anche per De Paula. Qui a Bari devono venire per vincere. Bari è "storia", non un'avventura. Mentre per Bentivoglio - prosegue il Mister - so che la società sta cercando di accontentarmi. Speriamo vengano tutti e 3 anche se attendo ancora un quarto giocatore, un difensore di esperienza".

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