17 febbraio 2011

AS. Bari, tempo scaduto: Siamo all'epilogo?

Articolo per Go-Bari 17/2/2011
A nulla sono valse le controproposte di Via Torrebella. Il tempo è scaduto. A cosa serve proseguire con gli ufficiali...

Tempo scaduto. Non c'è più tempo per piangere miseria nè tanto meno per gridare ai propri crediti. La giunta comunale, pur con la fisiologica concessione di un breve termine di preavviso, ha deciso di mettere all'incasso i propri crediti nel pieno rispetto della legge.

Probabilmente siamo di fronte davvero ad una fase epocale per il calcio barese. Non vorremmo sbagliarci, ma al di la di come potrà finire, crediamo fermamente che stavolta, senza ricorrere a texani da strapazzo nè, tanto meno, a magnati russi, Matarrese sarà costretto a rivedere il concetto sull'incedibilità del Bari. E pure presto.


La giunta comunale, infatti, ha approvato una delibera con la quale autorizza l'Avvocatura Comunale a promuovere azione esecutiva nei confronti dell'AS Bari per il recupero di 397.020,92 Euro pur dichiarando di non precludere la possibiltà di transigere le pendenze giudiziarie in atto.
Dunque siamo forse all'epilogo dell'era matarresiana? Il presidente Matarrese non può opporsi in quanto siamo già in fase esecutiva; potrebbe, tuttavia, portare in compensazione (anche parziale) eventuali crediti vantati nei confronti del Comune. Quest'ultimo, se la procedura esecutiva va avanti, potrebbe pignorare in danno dell'A.S. Bari beni mobili, immobili e titoli di credito che risultino di proprietà del Bari calcio, quindi incassi, crediti FIGC, conti correnti e, chissà, anche i cartellini di Vitino Barreto & C.

La proposta di Matarrese di chiudere e transigere crediti e debiti versando 320.000 Euro non è stata ritenuta accettabile e conveniente dal Comune. Dunque, si va avanti, in direzione ostinata.
Chissà se la notte non porti consiglio al presidente Matarrese, autentico ibrido, abusivo (nel senso buono del termine) del calcio, razza ormai in via d'estinzione, alla Costantino Rozzi o Romeo Anconetani per intenderci: è una società ormai al collasso, gestita troppo in economia ma soprattutto male. Evitiamo di mettere il dito nella piaga tecnica (ci faremmo del male, tutti) ma crediamo che il preannunciato pignoramento sia, simbolicamente, il giusto e inglorioso epilogo per una società di calcio gestita senza aver mai investito come si deve, sia in termini quantitativi, sia in termini qualitativi.

Forse è giunto il momento di presentare all'ufficiale giudiziario che, versosimilmente, si affaccerà dal portone di Via Torrebella, non tanto i 397 mila Euro quanto la liberatoria a cedere definitivamente la società. Naturalmente ad un prezzo ragionevole perchè così, con una B da gestire, con trasferte ai limiti del pirandelliano, non si può andare più avanti. Per il bene della città che non merita una squadra ed una società simile. Nonostante gli indubbi sforzi del presidente per farla sopravvivere. Ma una squadra di una città come Bari - ci perdoni il presidente - non può nè vivere di speranze e nè tanto meno sopravvivere con gli ufficiali giudiziari dietro la porta. Ha già vissuto abbastanza di improvvisazione e, spesso, di mediocrità.
Coraggio allora: se non ce la fa, se manca lo spirito giusto per mandare avanti una società di calcio in maniera seria e più o meno vincente, che lo lasci il "suo" Bari. I tifosi gliene saranno grati. Per tutta la vita.
Massimo Longo

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