28 aprile 2011

Bari calcio, tra iniziative dei tifosi ed una deriva gozzaniana

Editoriale per Go-Bari 28/04/2011
Per un Bari spinto, ormai, verso la deriva gozzaniana, forse il fallimento sarebbe più carduccinanente terapeutico

E' vero che il fallimento di una società di calcio lascia sempre il segno a chiunque ne faccia parte (non ne parliamo ai fruitori del prodotto) in quanto ne va di mezzo l'onta, l'onore e il buon nome, nella fattispecie ultracentenario, del titolo sportivo, ma è altrettanto vero che, mutuando un celebre proverbio, non tutti i mali (per il Bari calcio) vengono per nuocere.
Già, perchè se portare le carte in tribunale serve a spazzar via quella borghesia, vecchia, piccola e piccina - per dirla alla Lolli - e per la quale non sappiamo se provare rabbia, pena, schifo o malinconia, quella borghesia stantia, tendenzialmente ammuffita dentro le stanze del comando ubicate lassù, ai piani alti del San Nicola - e dunque non in quelle degli impiegati, segretari, commessi e dirigenti stakanovisti della stessa azienda, vittime pasoliniane dei diktat del padrone - dove per l'aria si percepisce quell'odor d'aria fritta cementificata col calcestruzzo alla rete fitta, tacita, sottotraccia dei politicanti peracottari, della cosiddetta "grande stampa" e maestranze varie, allora che ben venga: porterebbe solo una ventata d'aria pulita e, come in una giornata di maestrale, spazzerebbe 35 anni di pochissimi alti (casuali) e tanti incubi.


E poco importa, obiettivamente, che per risalire dalle quarte o terze serie al calcio che conta ci si metterà mediamente cinque-sette anni perchè siamo fermamente convinti che tra il calpestare campi come quelli di Matera, Cerignola, Casarano, Francavilla, Locorotondo e quelli di Portogruaro, Sassuolo, Cittadella, Gubbio, Albinoleffe, Sorrento, Nocera, Benevento, Atletico Roma, e chi più ne ha più ne metta, senza peraltro lottare per la promozione in A e col rischio concreto, invece, di retrocedere in C/D con i soliti "4" ceffoni alla Albinoleffe o Frosinone maniera per intenderci, e vivendo con la solita effimera speme poetica del ciclico colpo di "sedere" che, puntualmente come il passaggio di rare comete, colpisce la società ogni 15 anni e che con altrettanta puntualità viene subito debellato in quanto "troppo oneroso" da portar avanti, tanto vale fallire con dignità.

Risorgere sarà fisiologico, sia pure coi tempi giusti, diversi da quelli di Fiorentina, Napoli e Genoa le quali ci hanno messo lo stretto necessario per tornare in A. Ma il Bari, si sa, è il Bari e se già coi Matarrese al governo calcistico nazionale non contava un fico secco, figuriamoci senza di loro.
Un fallimento terapeutico, dunque, che potrebbe col tempo far riaccendere gli animi stantii e rassegnati dei tifosi che, ormai, vivono di attimi fuggenti. Del resto un presidente locale lo si troverà certamente. Altro che crisi. La crisi sembra averla solo chi non capisce (o non vuol capire) che investendo "10", a Bari, è matematico ottenere "100". Ma questo, come noto, alla famiglia Matarrese da un lato entra e dall'altro esce. Peccato.
Eppure hanno avuto tutto dalla terra di Bari ma non si sono sdebitati con la stessa moneta, anzi, se non facendo leva sul "caso", puntualmente demolito ove le cose si fossero messe "bene". Questa è la storia, signori, non opinioni.

I tifosi, nel frattempo, non si fermano. Fervono le iniziative per far arrivare possibili magnati. Dopo il brand pubblicitario apposto ed apparso sul Sole 24 da parte del Sito dei tifosi Pianeta Biancorosso, brand nel quale si invitavano i grandi imprenditori italiani a comprarsi il Bari, ecco un'altra bella iniziativa attuata dall'altro Sito dei tifosi, Orgogliobarese, per volere del suo webmaster Nicola Lucarelli il quale, attraverso interviste nelle radio più note italiane, ha lanciato appelli qua e la volti all'acquisto della società del Bari, facendo capire loro che investire a Bari è matematicamente remunerativo e per nulla pericoloso considerato l'indotto, uno tra i primi in Italia.

E' certamente un proliferare di attività tutte da lodare perchè sincere e spontanee proprio per questo siamo convinti che la stampa locale, quella cosiddetta "grande", piuttosto che proseguire nel subdolo e bolso tentativo di limitare al massimo le critiche verso la famiglia Matarrese perchè "non si sa mai", debba iniziare a capire in grande, ovvero ad essere più obiettivi. Come? Scrivendo coram populo che della gestione Matarrese non se ne può più ("fora da i ball", per dirla simpaticamente alla Bossi), un po' sulla falsa riga delle altre realtà italiane dove non si pensa due volte pur di dare una mano alla città che vuol crescere. Solo a Bari, chissà per quale motivo arcano, si tende a proseguire a difenedere l'indifendibile, realtà dove, se ha funzionato una volta su mille qualcosa, è stato solo per puro caso e mai per un progetto studiato a tavolino come, di norma, qualunque squadra di calcio fa. E le uscite di Perinetti e Conte, personaggi simbolo della crescita della squadra, ne sono la conferma, semmai qualcuno avesse dei dubbi.
Occorre dare una mano al Bari calcio, alla città che, pure, cresce anche se frenata da scelte pirandelliane e ai limiti dela subcultura che non vuol saperne di adeguarsi agli anni 2010. Non parlandone si corre il rischio di sprofondare in un terrreno già di per se diventato franoso a causa dei 35 anni di gestione fallimentare e per mano dei parassiti, nel frattempo, schiusisi dalle uova proliferatesi negli acquitrini dell'ipocrisia e della falsità dalle parti del San Nicola.

E a proposito dell'iniziativa di Orgogliobarese, relativa agli appelli radiofonici, qualcosa si è già mosso. "L'appello ad una radio romana - ci dice Nicola Lucarelli, webamaster del sito Orgogliobarese - è giunto a parecchie orecchie. Grazie soprattutto all'aiuto dei Bob Cappelli, tifoso del Bari abile nei contatti mediatici coi paesi dell'est nonchè promotore di varie iniziative mirate all'aquisizione del Bari calcio, siamo riusciti a metterci in contatto con Fabio Montecalvo, presidente di FM Communications società che si occupa di Comunicazione e Marketing Internazionale nel settore dell’Entertainment, TV, Teatro e politica, ma anche nello sport, con consulenze nel marketing sportivo con importanti club professionistici di serie A e B nel campionato italiano, l'AS Roma su tutti. Ma non manca - prosegue Lucarelli - la vetrina internazionale nelle attività di marketing & sponsorship nel mondo del calcio. Come quelle che FM Communication realizza per il Real Madrid. Crediamo - conclude Lucarelli - sia la persona adatta per avviare una trattativa seria e per traghettare la nostra squadra verso una nuova proprietà. Inoltre questo servirà anche a mettere le carte in tavola e capire le intenzioni reali dei Matarrese".

Cosa dire: se son rose fioriranno. E speriamo di non doverci più votare alla madonna che pure si è stancata di essere coinvolta solo nei momenti drammatici. Sempre per il bene del Bari calcio. Perchè vedere il Bari dirigersi verso una deriva gozzaniana senza osservare all'orizzonte lidi più carducciani, è davvero triste.
Massimo Longo


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