3 maggio 2011

Bari calcio: Cenzino, Michele e il fallimento

Articolo per Go-Bari 3/5/2011

Totò l'avrebbe denominata così. La solita bufala che ridicolizza ulteriormente la città di Bari
foto Emiliano: Egidio Magnani foto Matarrese: orgogliobarese.it

Erano le 14 circa quando le bacheche di facebook e i vari siti sono letteralmente impazziti - per lo più di gioia - a causa di una notizia relativa all'istanza di fallimento del Bari calcio da parte del Comune di Bari, notizia poi rivelatasi una bufala, o meglio, non del tutto chiara.
Una ricostruzione puntuale e dettagliata delle varie carte è stata lanciata per prima da L'Ira del Tacco, diretto da Lia Mintrone.
E già perchè il Sindaco, in un primo momento, ha smentito seccamente la stessa in quanto nella giornata di oggi, la giunta non aveva approvato alcuna delibera riguardo l'istanza stessa: successivamente lo stesso Sindaco Emiliano, attraverso il suo celebre profilo di facebook, ci ha tenuto a puntualizzare che la delibera, pur essendo stata portata in giunta dall'Assessore Pasculli che l'ha firmata, in realtà, non è stata mai discussa. Una delibera che sarebbe dovuta rimanere all'ordine del giorno per essere discussa solo nella prossima seduta, ma che per errore è stata inserita nel pc del Comune come approvata. Dunque si sarebbe trattato di un errore informatico più che giuridico-formale.
In effetti si ricorderà dei debiti vantati dal Comune di Bari nei confronti di Matarrese il quale, stando alle sentenze, non saldò alcuni canoni di affitto, taluni risalenti finanche al vecchio Della Vittoria, per una somma superiore ai due milioni di Euro, interessi compresi. Così come, invero, lo stesso Matatrrese contestò la stessa richiesta in quanto creditore anch'egli per 1,1 milioni di Euro versati, si ricorderà, per adeguare il San Nicola alla legge Pisanu.
Si è trattato di un falso allarme, dunque, in quanto l'Avvocatura avrebbe inoltrato l'atto dimenticandosi di avvisare sia l'Assessore Sannicandro che il Sindaco Emiliano.
Insomma, una farsa tutta in salsa barese apparsa discutibile, ancorchè strana, nelle sue sfaccettature, nei vari commenti apposti dai numerosi tifosi i quali, stanchi delle promesse mai mantenute della famiglia Matarrese, avrebbero visto paradossalmente di buon occhio il fallimento del Bari dal momento che l'alternativa si preannuncia simile agli otto anni di purgatorio passati qua e là a beccar ceffoni nei campi di provincia (mai come il prossimo anno) della B col rischio, peraltro, di capitombolare sin da subito in C e D dal momento che, come da tradizione, non si programmerà nulla.
Addirittura lo stesso Assessore Sannicandro ha dichiarato che, proprio per venire incontro alle difficoltà oggettive dei Matarrese, in serata avrebbe provveduto a revocare la delibera. Così una volta per tutte la famiglia Matarrese rivedrà il suo pensiero verso la giunta Emiliano ritenuta, da sempre, responsabile di non aver mai dato "una mano" alla famiglia.
E se il pericolo fallimento appare scongiurato dal Comune il quale si mostra fin troppo benevolo nei confronti della società del Bari, lo stesso non lo è affatto da parte dei calciatori i quali, se non dovessero accettare la rateazione dei loro crediti, potrebbero metterla in mora. E stavolta senza nessun Assessore Sannicandro che possa intervenire da paciere.
Nelle more si va avanti con le cordate prive, ormai, di quei segmenti che man mano si stanno sfilacciando: non è possibile, in effetti, gridare aiuto alla città che pure ha dato tutto ai Matarrese - senza peraltro ottenere quel prodotto calcistico all'altezza della situazione - chiamando a raccolta imprenditori locali più o meno dignitosi che, sia pur con 2,5 milioni di euro (pochi) a testa, vorrebbero investire sul futuro della squadra, per poi pretendere di essere saldati i debiti contratti. Nessuno ha scritto "giocondo" in testa. Sacrosanta e prevedibile, dunque, la fuga di De Gennaro.
E poi ci si lamenta come mai Bari è presa di mira dalle Iene, dai provoloni di Fabio e Mingo dispensati con troppa generosità qua e là, un po' come fa il Sindaco con le chiavi della città ad illustri non baresi. Anzi taluni appaiono persino entusiasti dal momento che, infondo, si parla di Bari. Si, peccato però che se ne parli in maniera ridicola. Contenti loro.
Alla prossima farsa, dunque.

Massimo Longo

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