21 giugno 2011

Vincenzo Torrente: come si può dire di no al Bari?

Articolo per Go-Bari 17/06/2011

Presentato il nuovo allenatore del Bari, Torrente, che si è mostrato pronto ad affrontare questa sfida

"Io credo che questo sia il momento più importante in assoluto per una società di calcio - la nostra in particolare - perchè stiamo affidando nelle mani di un allenatore, Vincenzo Torrente, il nostro progetto sportivo. Guido Angelozzi ha fatto davvero un ottimo lavoro nel sceglierlo tra tanti altri che, magari, proponevano quel pizzico di esperienza in più. Ho trovato in lui una persona entusiasta del lavoro che andrà ad affrontare. Credo sia il prototipo dell'allenatore che cercavamo e che ci accompagnerà nel nostro progetto. Le sue esperienze, i suoi successi, ne fanno una persona affidabile". Così il neo Amministratore Unico del Bari Claudio Garzelli, ha presentato e dato il benvenuto al nuovo allenatore biancorosso Vincenzo Torrente davanti alla stampa e a i tifosi. Un momento topico per la società biancorossa che, come da tradizione, prevedeva il solito cannovaccio del presidente Vincenzo Matarrese. Un'assenza che non è passata inosservata ma ininfluente sull'economia della presentazione.
Il neo allenatore, nel ringraziare Garzelli, si è mostrato pronto ad affrontare una sfida affascinante "perchè - ha detto - a Bari non si può dir di no. Spero di ripagare la fiducia concessami dalla società. Sono orgoglioso di essere qui perchè ritengo Bari una grande piazza, una piazza piena di tradizione, di storia, con una tifoseria passionale e competente. Per me - ha proseguito Torrente - è una grande occasione per dare continuità a quello che ho già fatto in questi due anni. Il mio obiettivo è quello di far tornare l'entusiasmo ad una piazza che adesso è delusa cercando di produrre un calcio propositivo così la gente potrà tornare allo stadio per divertirsi. Voglio una squadra che sia orgogliosa di indossare questa maglia, e ve lo dice uno che ha indossato con orgoglio una certa maglia... dando tutto, anima inclusa. Sono felice di essere il 60° allenatore di questa squadra. Così come lo sono per il giorno di oggi che è 17...".
Un allenatore ambizioso, Torrente, cresciuto a Pino Daniele, tarantelle e babà al limoncello amalfitano e venuto su con Faber "nei quartieri dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi" che ha scelto di accettare Bari perchè qui si ha l'obbligo di vincere, e lui con un progetto di gioco vincente che lo ha visto trionfare a Gubbio, vuol proseguire su questa idea consapevole però di toccar con mano le difficoltà economiche palpabili della società il cui obiettivo è monetizzare. L'obiettivo sarà quello di proseguire sulla linea di due allenatori importanti che qui a Bari hanno lasciato un profondo solco nel gioco, come Conte e Ventura, e da qui ripartire facendo leva sull'esperienza eugubina: "Bari ha a disposizione giocatori importanti: non so chi potrà rimanere ma queste sono scelte che vanno valutate con la società. So soltanto - ha detto Torrente - che chi rimarrà a Bari e chi arriverà dovrà avere le motivazioni giuste, fame di calcio ma soprattutto dovrà credere nel progetto sia tattico che societario".
L'allenatore campano è abituato a lavorare coi giovani - ci ha vinto tornei e trofei - dunque non è spaventato da questo punto di vista. Forse la sfida è tutta qui: fino adesso si è confrontato con piazze secondarie, qui a Bari sarà diverso ma lui non è apparso per nulla intimorito, anzi: "mi piacciono i giovani, ho fatto esperienze importanti nei settori giovanili, ma preferisco quelli bravi, quelli con qualità tecniche fisiche e soprattutto con gli attributi necessari. Non cerchiamo solo giovani in questo senso ma un mix giusto per far bene". Dunque un chiaro segnale alla società di non cercare al mercato rionale i soliti giovani dalle eterne speranze, puntualmente persisi nell'oblio del calcio, ma giovani validi, con spessore e che abbiano anche quella maturità ed esperienza necessarie per affrontare un torneo lungo ed equilibrato come è quello della B di quest'anno, Sampdoria, Brescia, Torino e solite sorprese a parte.
"Lamanna è un ottimo giocatore, un portiere che conosco bene - ha proseguito il neo allenatore barese - ma ce ne sono altri che mi piacciono come quelli rientrati alla base, Galano e Marotta, che ho avuto alle mie dipendenze, tuttavia valuteremo con calma. L'intento non è, tuttavia, quello di fare del Bari una Gubbio 2".
Privo di libidine, badante più al sodo e al concreto, privo anche di abbronzatura, Torrente è un sostenitore dello spirito di sacrificio ancor prima del moduli 4-4-3 o, all'occorrenza, del 3-4-3 perchè, secondo l'allenatore, "non è importante il modulo ma lo spirito con cui lo si affronta soprattutto nella fase di possesso e non possesso palla". In effetti si tratta di moduli che lo han portato a successi, dunque occorre dargli fiducia sin da subito, ma soprattutto credergli sulla parola.
Le sue squadre si sono fatte consoscere per le difese imbattili: "per anni - ha detto - ho guardato poche partite perchè ero dietro ad un uomo per marcarlo; da allenatore ne ho viste qualcuna in più e la mentalità è cambiata. Penso che occorra sempre equilibrio, non basta avere un'ottima difesa per fare una grande squadra".
A chi gli ha fatto notare che da queste parti sarà dura allestire una squadra visto il momento negativo economico, Torrente ha replicato che "vengo da un posto dove i costi sono andati a farsi benedire. Con 1,3 di euro siamo arrivati primi e a 7 punti dalla seconda. Il problema non sono i soldi ma trovare i giovani bravi con esperienza". Non conosco i giocatori del Bari, qualcuno mi piacerebbe vederlo per dare un giudizio. So anche che il Bari ha degli elementi molto validi che si sono confermati nei campionati di Prima divisione e di Seconda. Sugli stranieri preferisco quelli già inseriti nel nostro campionato perchè hanno bisogno di tempo finchè si calano nella nostra mentalità e il rischio è che passi troppo tempo. Gomez che è qui in Italia da 7 anni e ha fatto lo scorso anno 18 gol". Insomma un ulteriore segnale ai diretti interessati affinchè, momento negativo a parte ed acclarato, l'uso e l'abuso di videocassette, youtube e cd, venga debellato definitivamente.
Infine il ringraziamento per Gigi Simoni, suo mentore dal quale è venuta fuori la sua umiltà. "Mi ha voluto a Gubbio - ha detto - un grande saggio, un gran conoscitore di calcio, i suoi consigli mi sono stati utili. Vado avanti senza di lui adesso ma Simoni rimarrà per me un punto di riferimento".
Garzelli ha concluso dicendo la sua sul progetto giovanile: "Quanto al settore giovanile stiamo valutando un progetto per realizzare un progetto diverso sul quale ci stiamo confrontando, non è così urgente come questo della figura dell'allenatore che al momento rivestiva una scelta prioritaria e determinante per la vita di una società di calcio. Posso dire che abbiamo a cuore il settore giovanile perchè un progetto che parte da zero non può prescindere dallo stesso. In società che hanno una piazza come Bari, come prospettive, per la passione, per il bacino sportivo che rappresenta su questo territorio, abbiamo una possibilità di scelta molto importante. Vogliamo individuare una linea sfruttando il territorio di Bari. Da li cominceremo".
La redazione di Go-Bari formula a Mister Torrente i più sinceri auguri per un proficuo lavoro affinchè possa riuscire a far ritornare l'entusiasmo ai tifosi e affinchè Bari possa essere per lui quel trampolino di lancio importante per la sua carriera; auguri estesi all'Amministratore Unico Garzelli per il nuovo compito affidatogli che, siamo certi, saprà sbrigare alla grande, a Guido Angelozzi affinchè percorra l'irta strada delle trattative non facili come guidasse una ferrari e, soprattutto, augura a tutta la società del Bari, dipendenti, ufficio stampa, segretario, dirigenti vari, magazzinieri, portieri, anche al fortunatissimo cane da guardia del San Nicola, affinchè cominci, con il resettaggio e la formattazione - sia pur parziale - della società, una nuova era fatta di maggiore comunicazione, di migliore ed immediata interpretazione del pensiero altrui gettando fuori per sempre dal San Nicola le ipocrisie, le falsità, le idiozie e tutto quanto faceva parte del passato recente. Personaggi ambigui inclusi. Solo così potrà partire un "nuovo" Bari.
 
Massimo Longo

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