29 agosto 2011

Bari: ecco De Falco e De Paula

Articolo per Go-Bari 28/08/2011

All'unisono entrambi: "Se è il Bari a cercarti si è obbligati a dir di si. Una piazza storica, importante, un punto di arrivo per quelli come noi"



Alle 13 di oggi sono stati presentati alla stampa nel solito spazio apposito del San Nicola i due ultimi arrivati in casa Bari direttamente dal Chievo Verona.
Si tratta di Marcos Ariel de Paula, attaccante brasiliano nato a Bariri (mai località fu tanto indicativa...) il 19 dicembre del 1983, e Andrea De Falco, centrocampista tuttofare, nato ad Ancona il 10 giugno 1986. Entrambi raggiungono Bari - parallelamente al trasferimento di Francesco Grandolfo al Chievo - con la formula del prestito con diritto di riscatto della comproprietà. Entrambi, a leggere il curriculum, risultano transitati nella Terra di Puglia, tra Taranto, Manfredonia, Martina Franca e Foggia, negli anni 2006-2008.
Due giocatori venuti su un po' strani, timidi ed ambiziosi, il brasiliano è un autentico "zingaro" - speriamo felice - del calcio avendo errato qua e la per l'Italia, uno zingaro (affettuosamente parlando, si intende) brasiliano al pari di Almiron e tanti altri che non riescono a trovare quel giusto mix di equilibrio e staticità nel club in cui vengono dirottati affinchè possano rimanere quei due/tre anni di fila, vuoi per sfortuna, vuoi per colpe, fatto sta che questa dello zingaro vagabondo è una figura, retorica, ormai di gran moda in questa Italia pallonara malata. E se a questo si va ad aggiungere che lo stesso giocatore, nella fattispecie, è di proprietà di una squadra (il Chievo, appunto, ndr) da ben 11 anni avendo rinnovato il contratto ogni volta che scadeva ed ogni qualvolta tornava dai vari prestiti qua e la per l'Italia, allora la cosa risulta quanto meno anomala.

Come arriva a Bari, De Paula? 
"Storia difficile, laboriosa, lunga per il Padova che mi voleva a tutti i costi. Dove sono andato a giocare l'ho fatto per far bene e ho dato sempre tutto alla maglia che ho difeso. Anche adesso non mi sottrarrò all'impegno. Sono a Bari per far bene e per dare il mio contributo alla squadra che parte, si, a fari spenti ma che sicuramente si farà strada".
 
A Padova è andata così così...
"Si, a Padova, gli ultimi 3 mesi fino ai playoff sono andati bene, ma prima, all'inizio, come attaccante ho sbagliato un po' troppo. Spero di continuare su quella scia del finale di Padova".
 
Come sta fisicamente De Paula?
"Sono prontissimo per Modena. Se Torrente mi chiama, non mi tiro indietro. Insieme ad Andrea (De Falco, ndr) mi sono allenato con scrupolo questa estate, ho fatto il ritiro, le amichevoli, anche qualche scampolo di partita e mi sento allenato, dunque pronto. Certo, mi manca il ritmo partita ma quello, si sa, si apprende giocando. Credo mi basti poco, una-due gare, dal momento che sono allenatissimo".
 
Qual'è esattamente il suo ruolo?
"Il mio punto di forza sono gli spazi incautamente lasciati dagli avversari, ci vado a nozze. Fuori casa vado bene perchè ce ne sono di più, ma anche in casa, se trovo quello giusto, risulto pericoloso alla difesa avversaria".
 
De Falco, Torrente cercava un centrocampista tutto fosforo, qualità, dinamicità e fisicità. Almeno questo era il suo prototipo disegnato in una sua conferenza recente...
"Non so se rispondo a questa categoria, tuttavia le posso dire che ho una buona corsa e ritengo di essere molto esplosivo nella corsa. Gioco in questo ruolo previsto dall'allenatore, peraltro, sin da qualche anno e mi son trovato bene pur non avendo passato una stagione positivissima a Sassuolo. Però credo di aver fatto bene. Io nasco da centrale di centrocampo con la linea a quattro, mi reputo una mezzala sinistra pur essendo un "destro". Ma, ripeto, occupo qualsiasi zona di centrocampo, anche regista all'occorrenza".
 
E lei, De Falco, fisicamente come sta?
"Non vorrei sembrare banale ma sento di condividere e sottoscrivere quel che le ha appena detto il mio compagno qui accanto. Stesse cose fatte, stesse amichevoli giocate a rotazione, stessi minutaggi, stessa forma fisica, mi manca solo la gara. Il Mister ci ha spiegato in mattinata il suo schema, la nostra collocazione e, dunque, sono pronto anche per dopodomani sera a Modena".
 
Per entrambi: le prime impressioni su Torrente e cosa vi ha spinto a scegliere Bari.
"Il Mister è un allenatore carismatico dalla mentalità offensiva, vincente - rispondono all'unisono i due nuovi giocatori - e sin da questa mattina quando ci ha catechizzato circa i nostri ruoli, ci ha lasciato subito una impressione fantastica, quella di un uomo che non si arrende mai, che vuole vincere sempre e che ce la mette tutta per prendere le contromosse in ogni situazione. Perchè abbiamo scelto Bari? - proseguono sempre i due, praticamente all'unisono - Semplice. Quando si parla di Bari, in Italia tra di noi giocatori, non c'è bisogno di dire ed aggiungere altro, occorre arrivarci di corsa perchè è una società blasonata, piena di storia, importante con uno stadio incredibile e, sotto certi aspetti, è almeno per noi, un punto di arrivo ma può diventare, però, un punto di partenza per chi ambisce a traguardi molto prestigiosi e quindi non, esattamente, per fare il salto di qualità".
Insomma, sembra che hanno le idee ben chiare e la voglia di giocare e di mettersi subito all'opera sembra quella giusta. La piazza è l'ideale per giocatori come loro - zingari, speriamo, felici dei terreni verdi d'Italia - che, avendo un'età già in cui - bene o male - non devono dimostrare più nulla a nessuno (non sono ragazzini ventenni), provano a confermarsi e a stabilizzarsi definitavemente nel calcio che conta in una piazza ambiziosa e prestigiosa come, appunto, è quella barese. Una carriera al bivio, dunque. Due giocatori giovani ma nel contempo esperti, forse non valutati come meritavano dai loro club di appartenenza ma che, invece, valgono molto e saranno i primi - ne siamo certi - a dare il contributo necessario alla crescita del Bari. Due che daranno un calcio al mondo così da prendersi tante rivincite.
"Non ci ha convinto nessuno, nemmeno Marcolini e Bentivoglio - conclude De Falco - i cui consigli li avremmo pure sentiti molto volentieri. Sono quelle sensazioni a pelle, difficili da spiegare, molto meno difficile da farle capire con un gesto; non abbiamo avuto il benchè minimo dubbio a dir di si al Bari. Del resto se il Bari è a cercarti è impossibile dir di no".
 
In bocca al lupo ai due. Ora un difensore e poi, "da mo' vale".

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