1 febbraio 2012

L'Avvelenata 3: ora ve ne canto io 4




Non abbiamo vinto nulla, lo so. Nè siamo salvi dalla C. Ma sono incazzato con quei tifosi eretici che pendono sempre dalle labbra di altre campane mostrandosi orbi e sordi a quel che vado dicendo da luglio pur consapevole di non contare un cavolo nel panorama giornalistico locale. Ma certi sassolini, quando è il momento giusto, godo terribilmente nel togliermeli. Un "gavisus sum" per dirla alla mia maniera.

E com'è, solo adesso, qualche rappresentante di testata giornalistica, nonchè quasi tutti voi tifosi, scoprite che il Bari ci mette impegno? Solo adesso vi accorgete che la reazione dei ragazzi guidati da Torrente (quindi anche lui incluso) è da encomio a causa della situazione societaria? Solo adesso vi accorgete che ai ragazzi va fatto un applauso forte in quanto si impegnano pur senza beccare un centesimo, ripeto, Torrente incluso? 
E a settembre, ad ottobre, a novembre, a dicembre e a gennaio, quando si giocava coi ragazzini impauriti e con gli esperti fuori condizione fisica - peraltro manco chiesti dall'allenatore - prendendo sberle qua e la "in piedi" (e non da bastardi come quelli dello scorso anno che, verosimilmente, si vendevano le gare) ma racimolando pure qualche significativa vittoria o qualche onorevole pareggio dando l'idea che esisteva un'anima in questa squadra, cosa facevano, non si impegnavano? Erano scansafatiche? A chi guardavate? A Guardiola e a Conte? Son bastate due vittorie consecutive per farvi ricredere dal vostro pulpito ipocrita?

Parlo in genere ma, di fatto, è un'accusa contro ognuno di voi tifosi prevenuti e incontentabili, meno quelli che, come me, hanno capito che era una questione di tempo: siete molto molto molto poco obiettivi. Ma proprio per nulla, anzi, continuo a dire che ragionate con i fotogrammi di Ventura e Conte e quei pagliacci - peggio di Barton - di Almiron e Svarosky Barreto che, forse, nemmeno con un trapianto di anima, testa e cuore tutti insieme sarebbe stato fuori gioco per un anno e mezzo.

Mi spiace per voi, digrignate i denti, datemi del saccente, del presuntuoso (che chi mi conosce sa che non sono), non mi importa nulla, ma ancora una volta HO AVUTO RAGIONE. E dovete darmene atto.
Sin dall'inizio del torneo avevo previsto un Bari in lotta per i play off: ci sono i testi e gli articoli a dimostrarlo e le registrazioni a trasmissioni radiofoniche varie nonchè su quella di Orgoglio Barese. Certo, vedere Gazzi ed Alvarez salutare con il trolley e andar via da Borno, vedere Kutuzov e Castillo allenarsi fuori rosa manco fossero ebrei in attesa di Auschwitz per volere della società (e non di Torrente), sapere che Donati sarebbe rimasto, si, ma in un ruolo non suo e, dunque, con un apporto tutto da verificare (ed infatti, pur dando equilibrio ai reparti, non ha mai convinto in quel ruolo, ne ha aiutato gli altri compagni di reparto ad esprimersi come volevano, a differenza di Romizi), sapere che pure l'apporto di Salvatore Masiello, ad un certo punto, a causa di un gesto grave ma mai stato così provvidenziale per il modus agendi societario, sarebbe venuto meno, e sapendo, infine, che l'unico giocatore d'esperienza sul quale si sarebbe potuto fare affidamento doveva essere "Jorma Kaukonen" Rivas del cui apporto nullo solo Torrente se n'è accorto, non c'era gran che da esaltarsi.

E l'idea di proseguire un torneo tanto duro quanto alla portata visto il target modesto del gioco espresso dalle squadre, con i soli Bellomo Lamanna Galano e Borghese, talvolta accompagnati da Di Noia, Sini e Masi, non dava alcun che di affidamento. Anzi, faceva temere per il peggio. 
Ma io ci ho creduto. Perchè - ricorderete - quando voi dicevate che Torrente era, infondo, "un allievo di Simoni", quasi a ridimensionarne le gesta eugubine in modo cattivo ed offensivo, io invece dicevo altro, esaltando quelle sue gesta applaudendo la scelta di Garzelli e di Angelozzi, autentici campioni coi mezzi a disposizione concessi loro, sostenendo che uno che aveva portato il Gubbio in B dalla C2 in due anni facendo diventare quella società, appena neofita del professionismo, la capitale calcistica dell'Umbria scavalcando niente popò di meno che Perugia e Ternana, non poteva essere un brocco, nè avrebbe potuto portarlo in B casualmente. E voi, no: voi alle prime partite senza "gioco" (come se in B il gioco si è sempre visto! Ma dove si è visto mai lo stramaledettissimo "gioco", in B?? Lo vedete che ho ragione io sul modo corrotto di giudicare le gare del Bari?), e per due cambi, apparentemente sbagliati (e ribadisco, apparentemente perchè la verità sta nel mezzo tra errori fisiologici e materiale a disposizione poco affidabile) che ne pregiudicarono due vittorie, per quel poveretto di Marotta che non aveva il supporto del centrocampo che ha adesso Ciccio Caputo, pronti col fucile nazista per fucilarlo. Vergogna! Addirittura qualcuno voleva andare al campo di allenamento per inveirgli contro: Vergogna due, vergogna e vergogna senza limiti!

La verità - come dico da sempre - che nessuno potrà levarmi dalla mente, è che i vostri giudizi sono palesemente corrotti da fotogrammi di anni appena trascorsi cullati nelle amache dei momenti di gloria irripetibili, pertanto non riuscite ad accettare una partita senza trame di gioco e senza divertimento. Questa è la verità. Basta ammetterlo. Ammettere i propri errori è da grandi uomini. Nel web ci sono anche mie scuse.
E adesso cosa farete: se perde a Nocera Inferiore (cosa possibile, come sapete, perchè non sarà per nulla facile, sia per la situazione attuale nocerina, sia per la proverbiale generosità barese con le ultime in classifica quando gli risolve la crisi), tornerete a gridare "Torrente Torrente, vaff..." come quei 18 incontentabili frustrati della sud convinti che i mali fossero da addebitare ad un allenatore nuovo che in tuta va in giro con la cartellina sotto braccio, con gli occhioni bellissimi, sinceri, puliti, quasi fiabeschi, due occhioni da bambino impaurito persi nello iato infinito tra la stanchezza psicologica di ricevere critiche tambureggianti da parte della stampa e dai tifosi, critiche ingiuste e figlie di esasperazioni di un passato recente in cui frustrazione e rabbia gli piovevan addosso come schegge impazzite, e tra il desiderio spasmodico di sentire scoccare il din-don-dan delle lancette del tempo necessario volto all'assemblaggio di una rosa messa su coi fichi secchi, pensando più ad incassare che a comprare, con giocatori non tutti voluti da lui, con ragazzi inesperti, con giocatori arrivati a ottobre in condizioni fisiche pietose (per fortuna sani a differenza di altri casi celebri), con altri su cui faceva affidamento andati, invece, via, tempi nei quali era finanche consentito sbagliare in santa pace? Avanti, ditelo: siate almeno coerenti in questo. Dovete continuare a fischiarlo altrimenti dimostrerete la solita ipocrisia, tutta barese.

E a questo punto, spero davvero che perda a Nocera! Si, spero che perda perchè una sconfitta non pregiudicherà il mio giudizio su Torrente, nè mi farà voltare bandiera. Ero e sarò sempre tifoso del Bari sia pur dall'altra parte della staccionata.

Ricevere ieri sera la telefonata di Torrente, alle 23,30, che si sincerava delle mie condizioni, dedicandomi la vittoria, mi ha fatto addormentare col sorriso. E, credetemi, per me che da sempre ha sposato la sua causa sin da tempi non sospetti, è un riconoscimento, quel riconoscimento che ognuno di noi giornalisti vorrebbe ricevere dall'opinione pubblica ma che, per bastardate varie, gelosie ed invidie di 4 frustrati (ma anche ultimamente frustrate), non si ricevono. 
Pensate un po' che adesso si permettono finanche di eliminare le mie firme dai miei articoli! Si, avete capito bene. Roba da strangolarli. Questo ve lo dico per dimostrarvi, ancora una volta, quanto scritto appena sopra circa la mia palese scomodità. E per me, ricevere quella telefonata, al pari di un'altra ricevuta da GP Ventura qualche tempo fa dopo una situazione particolare, è come aver vinto un premio alla carriera. Anzi questo è il secondo. E che si fottessero tutti.

Vi voglio comunque bene, strafottutissimi, incoerenti e poco obiettivi tifosi baresi. Il calcio è solo un gioco, discutere ci sta, alzare il tiro talvolta, pure, ma nella vita c'è sempre qualcosa di più importante su cui discutere, e il calcio, il Bari, Matarrese, son sicuramente secondari.
Di 22 ragazzini che si calciano la vita correndo dietro ad uno stupido pallone bisogna dare il giusto peso, non di più. Infondo il malumore mi passa quando penso alla Città Vecchia suonata con la mia chitarra e cantata con Dolcenera Torrente qualche giorno fa. Questo è il calcio che mi piace. 
Forza Bari 

2 commenti:

  1. Avevi visto giusto dall'inizio ed hai mantenuto il punto. A me di Torrente è piaciuto il modo di intendere il calcio che avevo intravisto nel precampionato, poi i risultati mediocri ma soprattutto il non-gioco espresso nelle prime partite della Bwin mi hanno parecchio raffreddato sul suo conto. Non avevo preso in considerazione fattori come l'inesperienza, la difficile situazione societaria e la rosa raccogliticcia e fluttuante che aveva a disposizione. Complimenti a te e complimenti a Torrente e ai suoi ragazzi. Due domande, per concludere: 1) c'è la possibilità di vedere confermato Torrente l'anno prossimo?; 2) quando Angelozzi dice di voler tentare di conquistare i play-off, parla con convinzione?

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  2. 1- non saprei: credo che molto dipenda dalle vicende societarie. Ovvio che un anno trascorso in "questo" Bari di cui non si hanno similitudini altrove, equivale a 20 anni trascorsi in una società in difficoltà perenne; dunque, ne esce rafforzato sotto tutti gli aspetti soprattutto se il Bari non retrocederà, anche davanti all'opinione pubblica nonchè nel suo ambiente, cosa forse più importante in quanto un allenatore - peraltro giovane e in carriera - che sbarca a Bari convinto, si, che sia un punto di arrivo dopo 20 anni trascorsi tra i ragazzi con eccellenti risultati (dati alla mano: salvando il Genoa del dopo Onofri dalla C, lui, che non ha nemmeno il patentino, vincendo il torneo di Viareggio, occupando panchine di formazioni giovanili varie col Genoa e, dulcis in fundo, sempre coi giovani, vincendo due tornei consecutivi cl Gubbio nel calcio, stavolta, che "conta") ma, nello stesso tempo, un trampolino di lancio per sbarcare in squadre più titolate, aspirazioni legittime, ne esce sicuramente con "le ossa". Dipenderà dalla sopravvivenza del club che, secondo me, sopravvivrà anche se con pochi soldi.
    2- Angelozzi, secondo me, lo dice convinto in relazione al target della B di quest'anno e alle potenzialità della rosa che lui ha messo a disposizione a Torrente. Poi, naturalmente, tra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare. Certo, il gioco comincia ad intravedersi: occorre solo svoltare in casa, anche a costo di cominciare a pareggiare fuori. Non si può vincere sempre fuori.
    E grazie per quanto scrivi. Del resto, senza presunzione, chi meglio di me che ha "respirato" la stessa aria sin dalla nascita di quella squadra può averne compreso l'evolversi? E che nessuno si senta offeso, nemmeno chi raccoglieva informazioni telefonicamente da Bari mentre osservavo impotente Gazzi lasciare il ritiro col trolley.

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