22 febbraio 2012

Quando scrissi "l'importante è arrivare tra le prime sei"


E l'importanza di arrivare tra le prime 6. Chi mi legge dovrebbe ricordarselo che lo vado sostenendo da tempo. Inizialmente - vale a dire da settembre, post ritiro - lo dicevo perchè convinto che, con gli opportuni ritocchi in quanto squadra troppo giovane, il Bari di Torrente avrebbe potuto dire la sua sulla parte sinistra della classifica considerando soprattutto il target del torneo; da quando è scoppiato lo scandalo delle scommesse, invece, scomodando sempre chi mi legge come testimone, evidenzio l'importanza di arrivare tra le prime 6 in quanto, ove dovesse esserci una pesante penalizzazione in termini di punti, il criterio sarà quello di "punire" la società e non, quindi, di limitarsi ad infliggerle una mera penalità numerica. 

Dunque arrivare settimi e ottenere - ad esempio - 10-20 punti di penalità e retrocedere all'ultimo posto disponibile per rimanere n B non avrebbe alcun senso. Invece, nell'ottica punitiva, arrivando nei play off, mai come oggi alla portata nonostante quei 6/7 punti di distacco, verrebbero sottratti dei punti (anche tanti) con l'obiettivo di non dare la possibilità al Bari di affrontare i play off, dunque di "punirla". 
Per la proprietà transitiva, ecco l'esigenza di fare quanti più punti possibili così da essere "puniti" rimanendo in B. E per fare più punti possibili occorre che tutti si uniscano intorno alla squadra e a Torrente che, ascoltandolo ieri, mi è apparso molto dispiaciuto anche se spinto dalla sua consueta forza interiore che, mi sa, conoscete poco e con la quale riuscirà nell'intento di stupire gli scettici. 

I ragazzi ci credono, su questo non abbiate dubbi, lo so, li ho sentiti personalmente, stanno giocando e lottando in funzione dei playoff: ottenere già quel punto-due-tre di penalità a causa dei mancati impegni economici, potrebbe svuotarli di ogni entusiasmo essendo, appunto, giovanissimi e non vecchie volpi. E le conseguenze potrebbero essere drammatiche per la tifoseria già fortemente provata per i noti motivi. 
Quello che Torrente chiede ai tifosi è di stare il più vicino possibile alla squadra pur consapevole che sarà un richiamo al vento. Lasciate da parte i rancori verso la proprietà o verso l'allenatore anche perchè non risolvono alcun problema, anzi, lo peggiorano: evitate critiche inutili, sterili e, soprattutto, idiote anteponendole, semmai, a quelle più costruttive se proprio siete in vena di critiche e cercate di sostenerli a prescindere anche dopo eventuali fisiologici errori perchè loro ci credono ai playoff. E arrivare ai play off, mal che vada, potrebbe darci il diritto automatico di rimanere in B l'anno prossimo.

La partita di Napoli di ieri sera ha insegnato una cosa sola: che a volte non serve la pecuniae per arrivare a Chelsea per sognare ad occhi aperti le notti di campioni vendittiane, no: spesso basta solo crederci soprattutto se si dispone di potenzialità notevoli individuabili nella enorme passione di potenziali 30-40 e a volte anche 50 mila tifosi che, poi, risponderebbero alla grande. Quale altra città italiana ed europea, credo, dispone di questo giacimento non sfruttato? Credo nessuna. O forse si, me ne viene in mente una in tutta Europa: Bari.
Ma queste cose le scrivevo già anni fa. A volte riesumarle fa bene.

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