3 marzo 2012

Balla balla ballerino: non fermarti, Torrente




"Balla balla ballerino tutta la notte e al mattino, non fermarti". Così, con il viso inconfondibile di Lucio Dalla impresso sull'unico tabellone funzionante di questo maledetto stadio e con le note della celebre canzone ad echeggiare nel catino sfilacciato e malridotto, come una Turandot nel Petruzzelli consegnato nelle mani di uno straniero, a regalare ai tifosi l'ultima emozione, è iniziata Bari Crotone. Un doveroso omaggio ad un personaggio amato un po' da tutta la gente, giocatori inclusi.

Una partita difficile quella di oggi, lo avevo detto questa mattina: un pareggio lo avrei sottoscritto senza se e senza ma. Con mezza squadra fuori causa e mezza della rimanente piena di infortunati e di giocatori privi del ritmo partita, condurre una gara per 100 minuti sarebbe stato difficile: non ne parliamo vincere. Certo, la rabbia di aver gettato due punti - gli ennesimi - è grande e in questi casi sarebbe meglio rinviare a domani ogni commento. Ma non è il caso. Almeno per me, in quanto il giudizio sarebbe stato identico.
Non ho ancora letto i soliti, tipici, incoerenti giudizi contro Torrente, oggi - in casa - troppo difensivista, domani - fuori casa - campione (tipico giudizio barese): del resto sono abituato a leggerli e più li leggo più sorrido e più mi rendo conto che la tifoseria barese, in generale, è poco obiettiva. Del resto, pur non essendocene bisogno, hanno avuto ragione Ventura, Conte e Perinetti a confermarlo.

Addirittura adesso lo accusano di essere troppo difensivista come se essere allenatore a trazione posteriore sia una colpa grave tanto da non meritare il patentino di allenatore. Ma rispondere a costoro è fiato sprecato atteso che l'allenatore ha dimostrato ovunque sia andato di aver fatto bene, e pure a trazione anteriore, con promozioni, tornei vinti e posizioni onorevoli in campionato primavera: qui, purtroppo, le scelte che sta facendo (ottenendo 42 punti) sono obbligate e diverse. Questa è la realtà dei fatti: fatevene una ragione, ovviamente al netto di eventuali errori o scelte sbagliate che, come Pep Guardiola, Pino Giusto o Bartolo Mutti, può commettere.

Oggi, dopo un buon primo tempo, i due giocatori più rappresentativi che hanno dato un peso specifico d'esperienza in campo (poi fisiologicamente alla canna del gas), sono usciti e la squadra ha perso in smalto e in esperienza. I sostituti, peraltro in cattive condizioni fisiche, non avevano il carisma necessario per non farli rimpiangere. In quelle occasioni occorreva un Caputo, un Castillo, un Kutuzov stesso, ed invece, avendo la panchina sguarnita in esperienza, Torrente ha preferito coprirsi, come vuole l'ABC del calcio - e, dunque, andando contro il suo credo - mettendo il quinto difensore che, storicamente, non paga quasi mai nel calcio a meno che non ci si lavora per anni ed anni su questo modulo. Tre difensori sono oggettivamente troppi in una squadra: il rischio è quello che ci si lasci sfuggire il pallone confidando nell'apporto del compagno il quale... confida, a sua volta, nell'altro ma alla fine va a finire che la palla non la prende nessuno e l'attaccante sfugge via. Un classico, insomma.

E all'80' quando si è in vantaggio in quelle condizioni d'emergenza, dopo che il Crotone, come tutte le squadre del mondo che giocando in trasferta sotto di un gol, reagiscono prendendo coraggio  risultando fisiologicamente pericolose non avendo di fronte il Milan vincente 4-0 a Palermo o il Toro ma solo il Bari, occorreva contenere e difendersi anche a causa della suddetta mancanza di benzina di Kutuzov (il migliore in campo insieme a Scavone) e di Bogliacino che, nonostante al 50%, ha giocato benino. E come tamponare questa falla in mancanza di gente pari grado? Gettando, verosimilmente, nella mischia il difensore vecchio stile - alla Bolchi per intenderci - perchè altre alternative volte alla sostituzione di quei due lì appena usciti, per allungare la squadra, non ce n'erano. Bellomo? Col suo modo di gioco poco adatto ad una situazione pericolosa del genere, probabilmente la partita l'avremmo persa al 94'. Lui deve giocare in ben altri contesti. Galano? Forse si. Io, però, non so quanto avrebbe potuto allungare la squadra negli ultimi 10 minuti. Piuttosto avrei tolto Forestieri o, stavolta, Stoian in una chiara fase involutiva a causa del "mito" che voi tifosi gli avete costruito addosso con la bolsa e dannosa (come dicevo sempre) storiella "non levare Stoian". Ma se si levava uno dei due, Kutuzov come avrebbe fatto a rimanere in campo? Chi lo avrebbe sostituito? Io?

Dunque, scelte obbligate: meglio cautelarsi con Masi che con un trequartista secondo Torrente. Magari a formazione completa possiamo eventualmente discutere circa eventuali responsabilità. Ma non ci sarà mai la controprova. Occorre cercare di essere obiettivi. Non è una questione di mentalità perchè in trasferta il Bari risulta vincente, in casa occorre dare il colpo di grazia, piuttosto che discutere su un cambio, ma non è colpa sua se Caputo, appena ripresosi, viene squalificato o se le alternative si chiamano Kutuzov e Castillo, 80 anni in due. Così come non è colpa sua che va ad Empoli, becca tre punti e poi per colpa di scellerate gestioni societarie, gli vengono tolti.

Piuttosto rimango perplesso sulla tenuta fisica del resto dei giocatori, giovanissimi, che - non dimentichiamo - sono pagati profumatamente per giocare a calcio e, in tutta onestà, io non posso sposare l'attenuante secondo cui Dos Santos era stanco (ma come: era fermo da due mesi, come fa ad esser stanco?), che Polenta, pure, era stanco. proprio lui che ha il ritmo partita. Ma che razza di professionisti sono? Allora ho ragione io nel dire che Torrente quest'anno è tetravalente trovandosi ad indossare le vesti di allenatore, psicologo, taumaturgo e pure presidente, visto che nessuno si preoccupa dei motivi di questa stanchezza inaccettabile? Perchè nessuno in società interviene nell'ammonire questi giocatori che "si stancano" al 60' del secondo tempo?
Altro che cambi sbagliati o mentalità troppo difensivista.

E a proposito di emozioni, aver rivisto Beppe Galluzzo in sala stampa mi ha fatto venire in mente i centomila in uno stadio, notti illuminate da una "luna che stava per cadere e la gente che correva nelle piazze per andare a vedere" lui Lele Messina, Guastella e Loseto espugnare il Comunale di Torino contro Platini Boniek e Scirea. 
E allora balla balla Torrente ballerino, tutta la notte e al mattino, non fermarti: Bari, come hai detto, è storia, non un'avventura. Avanti Vincenzo!

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